Vediamo come funzionano i nuovi controlli sul reddito di cittadinanza. Che sono attivi proprio a partire da questo mese. E questo perché, dall’inizio del corrente mese di giugno del 2022, è atteso l’avvio dei controlli incrociati proprio per i percettori del sussidio.

In particolare, su come funzionano i nuovi controlli, si tratta di verifiche incrociate. Tra l’Istituto Nazionale per la Previdenza Sociale (INPS) da un lato. Ed il Ministero della Giustizia dall’altro. Ragion per cui, con questi controlli incrociati, ci potrebbero essere dei percettori del reddito di cittadinanza che potrebbero subire la decadenza dal beneficio economico.

Oppure vedersi rifiutata la domanda di accesso all’RdC.

Come funzionano i nuovi controlli sul reddito di cittadinanza. Sono attivi proprio da questo mese

Nel dettaglio, su come funzionano i nuovi controlli sul reddito di cittadinanza, l’INPS ed il Ministero della Giustizia hanno siglato un apposito protocollo. Finalizzato proprio allo scambio di dati. Al fine, sostanzialmente, di andare a stanare i cosiddetti furbetti del sussidio.

Nel pieno rispetto della privacy. Su come funzionano i nuovi controlli sul reddito di cittadinanza INPS-Ministero della Giustizia, il beneficio economico sarà revocato. O eventualmente non concesso, in caso di presentazione della domanda, a persone in stato detentivo. Oppure sottoposte a misura cautelare personale. Oppure ancora condannate in via definitiva.

Stop all’RdC alle persone condannate. E questo grazie al nuovo protocollo. Quello INPS-Ministero della Giustizia

Su come funzionano i nuovi controlli sul reddito di cittadinanza attivi da questo mese, quindi, il nuovo protocollo INPS-Ministero della Giustizia è molto importante. In quanto in passato sono emersi casi di reddito di cittadinanza concesso proprio a persone che sono state condannate. Infine, sull’RdC segnaliamo che c’è pure un’altra potenziale novità. Ovverosia, quella relativa a quanti anni bisogna stare in Italia per avere diritto al reddito di cittadinanza.

Visto che al riguardo potrebbe pronunciarsi la Consulta.