Arrivare a 42 anni e 10 mesi per la pensione di vecchiaia. Oppure raggiungere i 41 anni come precoci, i 36 anni dell’Ape sociale o i 35 per lo scivolo usuranti o Opzione donna. Come è evidente, la carriera lavorativa e naturalmente contributiva utile per poter andare in pensione nella maggior parte dei casi deve essere lunga e duratura. E probabilmente, senza interruzioni e sospensioni. Ma chi non arriva a questa carriera, che vie di uscita dal mondo del lavoro ha? Una domanda comune a quanti non riescono ad arrivare ai contributi necessari per le uscite anticipate.

“Salve, sono Renato e sono un lavoratore di 65 anni. Lavoro ancora perché non ho alternative, viste le regole del sistema pensionistico che non consente uscite di lavoro ad età avanzata, senza una carriera contributiva lunga. Nel 2024 completo i miei 20 anni di contributi pieni, secondo voi che opportunità di pensionamento ho? Mi sapete indirizzare verso l’uscita dal mondo del lavoro nelle mie condizioni?”

Ecco come andare in pensione nel 2024 con 20 anni di contributi

Dopo le novità della legge di Bilancio, come andare in pensione nel 2024, è diventato un argomento davvero di dominio comune. Come detto in premessa però, per uscire dal lavoro spesso servono carriere lavorative lunghissime o quasi. E non tutti i lavoratori riescono a raggiungerle. Ecco perché andare in pensione nel 2024 per molti addetti ai lavori è diventato più difficile. L’Ape sociale per esempio è passata da 63 anni a 63 anni e 5 mesi.

Inoltre, anche caregiver, invalidi e disoccupati dovranno arrivare a 36 anni di contributi per poter andare in pensione nel 2024. Ma con carriere più corte è sempre possibile lasciare il lavoro. Serve però affiancare all’età contributiva di 20 anni (contribuzione minima per la quiescenza di vecchiaia), anche una determinata età anagrafica. Perché non esistono pensioni che possono essere prese senza collegamenti anagrafici, raggiungendo la carriera contributiva minima di 20 anni.

La pensione di vecchiaia a maglie più larghe nel 2024

La pensione di vecchiaia è la principale misura che può essere centrata da chi si trova con “solo” 20 anni di contributi. Perché bisogna arrivare anche a 67 anni di età. Senza ulteriori informazioni riguardo per esempio a condizioni di salute del nostro lettore, possiamo quindi dirgli che probabilmente sarà nel 2025 che lui potrà andare in pensione proprio con questa misura.

Se nel 2024 completa i 20 anni di contributi, avendo oggi 65 anni di età dovrà aspettare il 2025, cioè quando completerà anche i 67 anni. Dal 2024, in virtù delle novità dell’ultima legge di Bilancio, anche chi non ha contributi versati al 31 dicembre 1995, potrà uscire con questa misura con questi due requisiti. Una cosa che oggi non è possibile perché per andare in pensione come contributivi puri i lavoratori devono anche maturare un trattamento pensionistico minimo alla data di liquidazione della pensione.

Infatti bisogna raggiungere una prestazione non inferiore a 1,5 volte l’assegno sociale. Ma come detto, questo solo fino al 31 dicembre 2023, perché dal 2024 il governo ha deciso di eliminare questo vincolo aggiuntivo.

Con 20 anni di contributi senza i 67 anni di età, cosa offre il sistema?

Sempre facendo riferimento a soggetti che hanno iniziato a lavorare dopo il 31 dicembre 1995 e quindi con primo accredito nel regime contributivo, esiste una misura che permette il pensionamento anche a 64 anni di età, soprattutto alle donne. Il nostro lettore potrebbe, anche se crediamo sia difficile, accedere alla pensione anticipata contributiva. Non sapendo che genere di stipendio percepisce e quando è iniziata la sua carriera, non possiamo confermare questa possibilità. Perché la pensione anticipata contributiva si completa a 64 anni di età con 20 anni di contributi, ma solo a fronte di un assegno pensionistico minimo da centrare pari a 3 volte il trattamento minimo.

Il governo in questo caso ha inasprito per il 2024 questo limite. Infatti fino al 31 dicembre 2023 tale soglia è pari a 2,8 volte l’assegno sociale.

Solo le donne con un figlio avuto possono andare in pensione con l’anticipata contributiva con una pensione pari a 2,8 volte l’assegno sociale. E per le donne con due o più figli avuti, il limite scende a 2,6 volte l’assegno sociale.

Anche l’invalidità può aiutare per la pensione prima dei 67 anni

Andare in pensione a 64 anni di età come è evidente, non è facile. Perché, anche senza il certo aggiornamento dell’assegno sociale al tasso di inflazione nel 2024 (che farà salire l’importo della prestazione), oggi una pensione pari a 3 volte l’assegno sociale è già molto alta e difficile da raggiungere. Essendo di 503,27 euro l’importo dell’assegno sociale 2023, la pensione da 3 volte l’assegno sociale è pari a 1.509,81 euro.

Servono lavori lautamente pagati con altrettanto lauta contribuzione versata per arrivare a una pensione così elevata. Non serve raggiungere un determinato importo della prestazione per ottenere l’assegno previdenziale anche prima dei 67 anni per chi risulta invalido almeno all’80%.

Nel 2024 ci sarà la pensione di vecchiaia anticipata con invalidità pensionabile. Una misura che con solo 20 anni di contributi permette di lasciare il lavoro a 56 anni per le donne e a 61 anni per gli uomini. Ma è necessario essere riconosciuti invalidi dalle Commissioni Mediche INPS in misura non inferiore all’80%. E deve essere invalidità specifica per il tipo di lavoro che svolge l’interessato. perché non basta l’invalidità civile che possiamo definire generica.

Quindi, serve una riduzione della capacità lavorativa minima dell’80% per le mansioni svolte dal diretto interessato durante la sua attività lavorativa.