Il prossimo 25 settembre 2022 avranno luogo le elezioni politiche, grazie alle quali poter finalmente eleggere il nuovo governo. Diversi i temi al centro dell’attenzione, come ad esempio le pensioni che sono destinate a cambiare età e quote.

Proprio in tal senso in effetti, a partire dalla Legge Fornero, passando per le proroghe, fino ad arrivare all’introduzione di alcune novità, sono in molti a chiedersi come sarà possibile andare in pensione nel 2023. Ecco cosa c’è da aspettarci e quali sono le varie opzioni disponibili.

Come andare in pensione nel 2023 tra proroghe, novità e spettro Fornero

Come già detto, sono in molti a chiedersi come sarà possibile andare in pensione nel 2023, prendendo in considerazione diversi aspetti quali la Legge Fornero, possibili proroghe e l’introduzione di alcune novità. Ebbene, a tal proposito bisogna ricordare che le dimissioni di Draghi hanno portato a un blocco dal punto di vista della riforma delle pensioni.

Non sono state, infatti, ancora introdotte misure ad hoc in tal senso. Per questo motivo, come è facile intuire, a ricoprire un ruolo fondamentale in tale ambito saranno le elezioni in programma il prossimo 25 settembre. Il nuovo governo, infatti, avrà l’importante compito di muoversi in tal senso, dando vita alla tanto attesa riforma delle pensioni.

Considerando che siamo già al nono mese dell’anno, però, non si può negare che il tempo a disposizione per portare a termine un programma del genere, e soprattutto particolarmente importante, sia davvero molto ristretto. Non si esclude pertanto la possibilità che si decida di prorogare alcune delle misure in corso, in modo tale da poter fronteggiare lo spettro della legge Fornero.

Da Quota a 102 a Quota 87: come scongiurare la Legge Fornero

Entrando nei dettagli si fa sempre più largo l’ipotesi che si assista alla proroga di Quota 102. Nel 2023, quindi, molto probabilmente sarà ancora possibile andare in pensione all’età di 64 anni e dopo aver maturato 38 anni di contributi.

Allo stesso modo continueranno ad essere disponibili altre opzioni, grazie alle quali poter scongiurare l’applicazione della Legge Fornero.

Ne è un chiaro esempio Quota 87, valida fino a dicembre 2024, che permette di andare in pensione all’età di 67 anni, a patto di aver maturato almeno 20 anni di contributi. Ma non solo, gli uomini potranno accedere al trattamento pensionistico nel caso in cui abbiano maturato 42 anni e 10 mesi di anzianità contributiva. Tale requisito è pari a 41 anni e 10 mesi per le lavoratrici donne.

Lavoratori precoci, Ape Social e Opzione donna verso la proroga

Da non dimenticare poi la pensione rivolta ai cosiddetti lavoratori precoci. Ovvero coloro che hanno maturato almeno 12 mesi di contributi prima di compiere 19 anni. Tra le altre opzioni disponibili per chi vuole andare in pensione nel 2023, poi, si annoverano l’isopensione e i contratti di espansione che permettono di lasciare il mondo del lavoro prima del previsto.

Sempre per il 2023, inoltre, il nuovo governo potrebbe decidere di prorogare Opzione Donna. Quest’ultima, ricordiamo, permette alle lavoratrici di accedere al trattamento pensionistico con 35 anni di contributi. Per quanto concerne il requisito anagrafico, invece, è pari a 58 anni per le dipendenti e 59 anni di età per le lavoratrici autonome.

Per finire non possiamo non annoverare l’Ape Social che permette di andare in pensione all’età di 63 anni e con 30 anni di contributi. Questo a patto che si tratti di disoccupati, lavoratori con invalidità pari o superiore al 74% e a soggetti che prestano assistenza da almeno sei mesi ad una persona non autosufficiente.