I bonus in eredità esistono. Ci riferiamo al comparto dei bonus casa, quindi, recupero patrimonio edilizio (c.d. bonus ristrutturazione 50%), ecobonus ordinario, superbonus, bonus facciate, ecc.

La casistica particolare è quello in cui il contribuente Tizio sta godendo di un bonus casa nella forma della detrazione fiscale in dichiarazione dei redditi in più quote annuali. Il contribuente durante questi anni viene a mancare per decesso.

In una situazione di questo tipo la legge prevede che gli eredi subentrano delle quote residue di detrazione non godute dal contribuente deceduto.

Attenzione però che il bonus in eredità va solo all’erede o agli eredi che conservano l’effettiva detenzione materiale dell’immobile oggetto dei lavori edili da cui è nato il bonus stesso.

Inoltre, la condizione della detenzione dell’immobile deve sussistere non soltanto per l’anno di accettazione dell’eredità ma anche per ciascun anno per il quale si vuole fruire delle residue rate di detrazione. Se, quindi, ad esempio, si accetta l’eredità e uno o più eredi che conservano la detenzione materiale dell’immobile, successivamente dovessero cedere l’immobile in locazione o in comodato, questi non potranno fruire delle rate di detrazione di competenza degli anni in cui non ha più la detenzione materiale e diretta del bene. In tale ipotesi, lo sgravio fiscale potrà riprendersi per le eventuali rate residue di competenza degli anni successivi al termine del contratto di comodato o di locazione (guida bonus ristrutturazione Agenzia Entrate).

Un esempio ci può aiutare a capire meglio.

Bonus in eredità, esempio pratico

Il sig. Antonio nel 2022 ha sostenuto spese di ristrutturazione per 40.000 euro. In questo caso lo sgravio fiscale spettante è il bonus ristrutturazione 50%. Quindi, 20.000 euro. Tale bonus, secondo la regola, è ripartito in 10 quote annuali di pari importo. Pertanto, 2.000 euro ogni anno. La prima quota è riportata da Antonio nel suo Modello 730/2023 (anno d’imposta 2022), la seconda nel Modello Redditi 2024 (anno d’imposta 2023) e così via dovrebbe essere fino al Modello 730/2032 (anno d’imposta 2031).

A dicembre del 2026 il sig. Antonio muore. L’immobile oggetto dei lavori va in successione ai figli Giuseppe e Francesco (al 50% ciascuno), i quali accettano l’eredità e decidono di abitare in quell’immobile. A gennaio 2029, però i due fratelli cedono in locazione questo immobile a un terzo soggetto e lo fanno per gli anni 2029 e 2030. In una situazione di questo tipo, i due fratelli godranno della detrazione ereditata dal padre. Ne godranno per 1.000 euro ognuno per ciascuno degli anni d’imposta 2027 e 2028. La perderanno per gli anni d’imposta 2029 e 2030 e potranno riaverla per l’ultimo anno d’imposta 2031.

Per gli anni della locazione (anni 2029 e 2030) le due quote del bonus casa non si trasferiscono nemmeno all’inquilino ma sono perse.

Il bonus in eredità di 2.000 euro ogni anno, diventa 1.000 euro per ciascuno dei due fratelli in quanto entrambi conservano la detenzione materiale dell’immobile. Laddove, invece, la detenzione fosse stata conservata solo da uno solo dei due, allora l’erede che conserva l’esclusiva detenzione godrebbe del bonus in eredità per 2.000 euro annui. L’altro fratello, invece, non erediterebbe il bonus.

Elenco bonus casa in successione ereditaria

L’unico bonus che non va in eredità quando muore il contribuente è il bonus mobili e grandi elettrodomestici. Quindi, significa che se muore il beneficiario, le restanti quote di detrazione da questi non godute sono perse. Possiamo, invece, parlare di bonus in eredità per:

  • bonus recupero patrimonio edilizio;
  • ecobonus ordinario;
  • sismabonus ordinario;
  • bonus facciate;
  • superbonus;
  • bonus verde;
  • bonus barriere architettoniche 75%;
  • altri bonus casa.