Una delle emergenze del decreto Aiuti quater è lo sblocco delle cessioni del credito per i cantieri avviati con il Superbonus nel 2022. Basta fare un giro intorno casa, ovunque si abiti, per vedere condomini e villette con le impalcature ma senza operai al lavoro. In molti casi si tratta di cantieri 110 bloccati per insufficienza di fondi. Quando e come ripartiranno? Il Governo Meloni si è indubbiamente trovato di fronte a una brutta gatta da pelare. Una di quelle che non appena provi ad allungare una mano rischi che ti faccia male davvero a suon di graffi al portafogli.

E se prima eravamo in due…

“Se prima eravamo in due. A ballare l’hully gully. Adesso siamo in tre a ballare l’hully gully”. Faceva così il ritornello di una vecchia canzone. Quando la banca risponde NO alla richiesta di finanziamenti è tutta un’altra musica però!

La moltiplicazione dei pani, dei pesci e delle cessioni: ma i conti non tornano comunque

Per le cessioni del credito la prima mossa del Governo è stata proprio quella: da due a tre. C’è però una condizione fondamentale: le tre cessioni del credito devono essere distribuite tra istituti qualificati quali intermediari, assicurazioni e banche.

Ma se il soggetto qualificato entrato in possesso del credito lo cede a imprese correntiste, ecco che si può arrivare a 5 passaggi in totale.

Aumentare il numero di cessioni possibili può aiutare ad ampliare il bacino ma, senza altre misure di supporto, non può essere la soluzione.

Solo se la banca è tutelata la cessione del credito riparte

La reticenza delle banche a concedere liquidità per i lavori con il 110 si deve essenzialmente ai rischi. Soprattutto a seguito di alcune sentenze che hanno ammesso pignoramento del credito d’imposta anche a danno del soggetto cessionario, di fatto non colpevole.

Per superare questa “empasse” e sbloccare le pratiche, il decreto aiuti-quater ha ampliato la garanzia offerta dalla SACE ai prestiti che gli istituti di credito riconosceranno alle ditte che eseguono i lavori finanziati con il 110.

Il finanziamento concesso per ottenere lo sconto in fattura sarà garantito in misura proporzionale al fatturato dell’impresa. Nello specifico sarà del:

  • 90%: fatturato di 1,5 miliardi e dipendenti non superiori a 5.000 nel territorio nazionale;
  • 80%: fatturato compreso tra 1,5 e 5 miliardi, più di 5.000 dipendenti nel territorio italiano;
  • 70%: fatturato superiore a 5 miliardi.

Le imprese finanziabili sono quelle che operano con codice ATECO 41 o 43.

Le prime sono quelle che si occupano della costruzione di edifici residenziali e non residenziali, mentre il codice ateco 43 identifica quelle che si occupano di lavori di costruzione specializzati.