Sbloccare la cessione del credito per aiutare le imprese a monetizzare i diversi bonus che hanno nel proprio portafoglio è una delle priorità del Governo Meloni. Infatti, con il caro bollette degli ultimi mesi, imprese e famiglie stanno avendo non pochi problemi di liquidità. Come se non bastasse, le banche che accettano la cessione del credito, si prendono più tempo del necessario per effettuare i relativi controlli sulla documentazione per evitare comportamenti che potrebbero configurare dolo o colpa grave. Le imprese si trovano con lavori terminati senza incassare un euro e con le pratiche di cessione bloccate.

Detto ciò, vediamo quali sono le prossime mosse del Governo Meloni sulla cessione del credito.

La cessione del credito. Le regole attuali

A oggi, abbiamo assistito a diverse modiche alla norma sulla cessione del credito, ex art.121 del DL 34/2020, decreto Rilancio.  Da un lato, dapprima il Governo ha rafforzato le responsabilità e i controlli delle banche e degli altri cessionari che decidono di prendere il credito dalla imprese, dall’altro, con il decreto Aiuti-bis, invece, si è andati in senso opposto.

Infatti, chi prende il credito, le banche o gli altri cessionari, rispondono di un’eventuale illegittimità del credito stesso solo in caso di dolo o colpa grave.  Le limitazioni di responsabilità, valgono solo per quei crediti, anche i più vecchi, rispetto ai quali vi è tutta la documentazione richiesta per legge. Dunque: visti di conformità, asseverazioni e attestazioni ex art.121 del DL 34/2020.

Inoltre, le banche possono cedere i crediti nel proprio portafoglio ai propri correntisti; tuttavia, a oggi, sono poche le banche che si rivolgono ai propri clienti per smaltire il portafoglio crediti.

Detto ciò, tali novità non sembrerebbero ancora aver dato i risultati sperati. Il mercato della cessione del credito va a rilento. Da qui, il Governo Meloni, sta pensando a nuove misure per aiutare le imprese a liberarsi dei crediti con più facilità nonché affrettare la lavorazione delle pratiche di cessione da parte delle banche.

Con molta probabilità le novità potrebbero essere inserite nella prossima Legge di bilancio.

Capitolo bonus 110. Cosa cambierà?

Novità importanti ci potrebbero essere anche per quanto riguarda il bonus 110 villette ed edifici unifamiliari. Infatti, il bonus dovrebbe scendere al 100%, con proroga anche per le villette e gli edifici unifamiliari, che a oggi dovrebbero salutare il superbonus al 31 dicembre 2022.

In particolare, il nuovo Governo vorrebbe prorogare il bonus 110 villette per i lavori effettuate sulle prime case per le famiglie che presentano un ISEE entro una certe soglia. La soglia dovrebbe essere quella di 30.000 euro. Rimarrebbe confermata la possibilità di optare per la cessione del credito o per lo sconto in fattura.