Due proposte che potrebbero cambiare le regole sulla cessione del credito da bonus edilizi. Le ultime novità normative non stanno dando i risultati sperati dal precedente Governo. Infatti, il mercato della cessione del credito va ancora a rilento. Le imprese non hanno trovato nelle banche e negli altri intermediari quel riscontro in cui speravano dopo i cambiamenti approvati dal Governo. Infatti, le banche sono sempre più restie ad accettare nuove pratiche di cessione e inoltre, per le pratiche di cessione già accettate, impiegano diversi mesi prima di bonificare all’impresa o al contribuente i soldi pattuiti per la cessione del credito.

Addirittura, Poste ha sospeso l’accettazione di nuove pratiche di cessione. Come se ciò non bastasse, la Corte di cassazione ha complicato ulteriormente la situazione. Infatti, i soldi della cessione del credito, possono essere sequestrati anche se il cessionario è la vittima della truffa.

La cessione del credito. Le regole a oggi

Primi di analizzare le due proposte, vediamo, ex art.121 del DL 34/2020, quali sono le regole attualmente in essere sulla cessione del credito.

In particolare,

  • la prima cessione, anche da sconto in fattura, è senza vincoli soggettivi, può essere effettuata liberamente nei confronti di qualsiasi soggetto anche in favore di un familiare.
  • la 2° e la 3° solo nei confronti dei soggetti c.d. qualificati ossia banche, altri intermediari finanziari e società appartenenti a un gruppo bancario, iscritti nei rispettivi albi tenuti dalla Banca d’Italia (art.106 e art.64 D.Lgs 385/1993) o imprese di assicurazione autorizzate a operare in Italia.

Le banche hanno massima autonomia nella gestione dei crediti che hanno nel proprio portafoglio. Infatti, l’attuale normativa, riconosce loro la possibilità di cedere il credito direttamente ai propri correntisti (o correntisti della banca capogruppo) diversi dai consumatori finali.

Tuttavia, tale canale di smaltimento dei crediti è poco utilizzato dalla banche. Infatti,  sono poche le banche che si sono rivolte ai propri clienti.

Inoltre, gli ultimi cambiamenti normativi, hanno limitato la responsabilità di acquista il credito, prevedendo il concorso nell’eventuale illegittimità del credito solo in caso di dolo o colpa grave.

Cosa potrebbe cambiare con la prossima Legge di bilancio?

Come detto in premessa, ci sono due proposte che potrebbero cambiare le regole sulla cessione del credito da bonus edilizi.

In particolare, la prima proposta arriva dall’Associazione bancaria italiana, ABI. In particolare, l’Associazione propone di permettere alle banche non solo di utilizzare i crediti acquistati per pagare le proprie imposte e contributi (come avviene oggi) ma anche per pagare le imposte e i contributi dei clienti che si rivolgono alla banca per il pagamento dei propri F24. E’ chiaro che i clienti avrebbero convenienza a sfruttare tale possibilità solo laddove il credito verrebbe pagato ad un prezzo più basso rispetto al valore nominale. Tale procedura andrebbe coordinata con le regole di compensazione in F24. Infatti, in presenza di compensazione, è necessario presentare la delega di pagamento solo tramite i servizi telematici dell’Agenzia delle entrate. Un’ulteriore proposta o meglio novità, potrebbe arrivare direttamente dal Governo. Infatti, è allo studio la possibilità di cambiare le regole di utilizzo dei crediti di imposta da bonus edilizi. Sarebbe confermato l’utilizzo per quote annuali, permettendo però di riportare all’anno successivo la parte di quota annuale non compensata.