Mancano solo due giorni alla scadenza per l’invio al fisco (Agenzia delle Entrate) dei modelli di Certificazione Unica 2023 (anno d’imposta 2022). Obbligati all’adempimento solo i datori di lavoro (sostituto d’imposta). La scadenza è stabilita al 16 marzo 2023.

Questa data però interessa solo le Certificazioni Uniche 2023 (CU) necessarie all’Agenzia Entrate per predisporre il 730/2023 precompilato dei contribuenti. Quindi, ad esempio, la CU del lavoratore dipendente.

Per le CU/2023 non necessarie, invece, al 730/2023 precompilato, l’invio può essere fatto entro la stessa scadenza del Modello 770/2023, per adesso stabilita al 31 ottobre 2023.

Si tratta ad esempio, della Certificazione Unica 2023 del collaboratore a partita IVA.

Ad ogni modo, a prescindere da se la CU è necessaria al fisco per fare il 730 precompilato o meno, il datore di lavoro entro il 16 marzo 2023 deve consegnare il modello al lavoratore/collaboratore.

Certificazione Unica 2023, dopo il 16 marzo ci sono sanzioni

In merito all’invio all’Agenzia Entrate della Certificazione Unica 2023, la legge stabilisce una sanzione pari a 100 euro per ogni CU omessa, tardiva o errata, con un massimo di 50.000 euro per anno e per sostituto d’imposta.

Questo significa, che per 10 CU 2023 errate, c’è la sanzione di 1.000 euro (100 euro ciascuna). Previsto però una sorta di sconto. Infatti, la sanzione è ridotta a 33,33 euro (ossia 1/3 di 100 euro) per ogni certificazione errata, con un massimo di euro 20.000 per anno e sostituto d’imposta, quando si corregge l’omissione entro 60 giorni dal termine ordinario.

Non c’è, invece, nessuna sanzione se la correzione è fatta entro i primi 5 giorni.

Le tre ipotesi sanzionatorie

Dunque, possono verificarsi tre ipotesi:

  • Certificazione Unica 2023 inviata entro il 16 marzo 2023 e corretta entro 5 giorni successivi dal 16 marzo. In tal caso non c’è sanzione
  • CU 2023, inviata entro il 16 marzo 2023 e corretta oltre i 5 giorni successivi il 16 marzo ma entro 60 giorni da questa data. In tale ipotesi la sanzione è di 33,33 euro per ogni certificazione errata, con un massimo di euro 20.000 per anno e sostituto d’imposta
  • infine, Certificazione Unica 2023 inviata entro il 16 marzo 2023 e corretta oltre i 60 giorni successivi al 16 marzo. La sanzione è quella piena, ossia 100 euro per ogni CU omessa, tardiva o errata, con un massimo di 50.000 euro per anno e per sostituto d’imposta.

Attenzione quindi.

Più si ritarda più aumenta la sanzione.