Se qualcuno cercava una conferma, niente di meglio che ascoltare le dichiarazioni del Ministro dell’Economia e delle Finanze Maurizio Leo. L’argomento sono le cartelle esattoriali, anche se dentro un discorso più ampio che parla di riforma fiscale a tutto tondo. Perché una delle priorità del governo Meloni è proprio la riforma dell’intero Fisco nostrano.

Riduzione dell’IRPEF, taglio del cuneo fiscale, ma anche una rivisitazione delle operazioni di riscossione e di quelle relative alle sanzioni da infliggere a chi non paga.

Sono le parole del Ministro rese in una intervista al Messaggero a tirare su il morale di quei contribuenti alle prese con le cartelle esattoriali o con sanzioni Iva. Perché rispetto agli ultimi anni e alle ultime manovre finanziarie, niente nuove rottamazioni e niente sanatorie e condoni, almeno per il momento.

“Buonasera, sono un contribuente che ha numerose cartelle esattoriali. Purtroppo non ho potuto aderire alle rottamazioni delle cartelle, ne quella di quest’anno e nemmeno quelle degli anni passati. Mi aspettavo una mano del governo nella legge di Bilancio. Pensavo a qualche nuova sanatoria, qualche nuovo condono. Ma niente. E nemmeno è stata mantenuta la promessa di aprire alle 120 rate a tutti gli indebitati. Voi avete novità diverse dalle mie?”

Cartelle esattoriali, pagamento in 10 anni e per tutti 120 rate

Una grande novità potrebbe diventare realtà nonostante non sia stata inserita adesso in manovra. Il Ministro Leo ha parlato di un Fisco che deve essere più comprensivo coi contribuenti, ma naturalmente non con chi fa il furbetto o con chi adotta un comportamento fraudolento nei confronti dello Stato.

Per le cartelle esattoriali il Ministro Leo ha detto che deve diventare strutturale la possibilità di pagare le cartelle esattoriali in 120 rate mensili e quindi in 10 anni. Perché chi vuole mettersi in regola deve essere spronato a farlo, con strumenti che gli consentano di pagare anche se al momento l’interessato è privo delle disponibilità per fare tutto e subito.

Sarà questo l’indirizzo che il governo pare abbia preso in materia di cartelle esattoriali.

Stop alle distinzioni tra contribuenti sul numero di rate

Strutturale significa basta distinzioni. Perché già oggi c’è chi può godere di piani di rateizzazione così lunghi. Ma solo se dimostra al concessionario della riscossione di trovarsi in una situazione di grave e acclarata difficoltà economica. Perché altrimenti, massimo 72 rate. Non che pagare in 6 anni, dunque in 72 mesi, sia poco favorevole, ma la differenza con delle dilazioni da 120 rate, ovvero un decennio, è notevole.

Quindi, presto potrebbe ottenere il via libera una misura che effettivamente consentirebbe ai contribuenti alle prese con debiti di varia natura nei confronti del concessionario alla riscossione, di pagare nel numero massimo di rate. Anche chi, pur essendo in difficoltà economiche, ha difficoltà a dimostrarle all’Agenzia delle Entrate Riscossione, oltre ogni ragionevole dubbio.

Anche l’IVA nella riforma del Fisco, basta sanzioni “monstre” per i contribuenti

Se le cartelle esattoriali riscuotono notevole interesse, non da meno accade per l’IVA e le relative sanzioni da versare. Perché tra le tante cose dette dal Ministro c’è il fatto che ha definito le sanzioni IVA sproporzionate. Una tesi che sposa quella della Consulta di qualche tempo fa.

Infatti la Corte Costituzionale ha osservato proprio il fin troppo elevato meccanismo di sanzioni che i contribuenti in ritardo con l’Imposta sul Valore Aggiunto devono pagare. Le sanzioni a cui sono assoggettati i contribuenti sono nell’ordine del 120% e arrivano perfino al 240%. L’idea, stando a ciò che ha detto il titolare del Dicastero del MEF è di scendere al 60%. Perché la sproporzione prima citata è nei confronti degli altri Paesi della UE, dove le pene pecuniarie sono più basse e di molto rispetto al Bel Paese.

Anche su questo argomento il Ministro è stato chiaro, per fugare dubbi riguardo alla volontà di dare una mano agli evasori. Pene più basse per chi non può pagare, ma per chi viene scovato a fare il furbetto, come detto prima, tolleranza zero e sanzioni severe.