In attesa che il governo produca quelle novità sulle cartelle esattoriali che provengono dalla riforma fiscale, la materia dei debiti nei confronti dei concessionari alla riscossione è una di quelle che interessano sempre una moltitudine di contribuenti. Affrontare le cartelle esattoriali e le conseguenze che ne derivano è qualcosa che sicuramente non concilia il sonno dei contribuenti.

Sono tanti i nostri lettori che ci chiedono come mettersi a posto da questo punto di vista. Ciò riguarda anche i contribuenti che, purtroppo, non hanno potuto beneficiare delle agevolazioni previste dai vari provvedimenti di rottamazione delle cartelle, dai saldi e stralci, e dalle numerose altre sanatorie che si sono susseguite negli anni.

“Buonasera, sono una vostra lettrice e vorrei una mano da parte vostra per capire il funzionamento delle cartelle esattoriali che ho a mio carico. Provengo da una situazione debitoria piuttosto elevata e sto provvedendo a fasi alterne a pagare qualche cartella, quando ho la disponibilità economica. Tuttavia, ho ancora importi piuttosto rilevanti che non riesco a saldare. Ci sono soluzioni alternative per pagare le mie cartelle, considerando che ho deciso di non aderire all’ultima rottamazione proprio perché non ero sicura di avere i fondi necessari? Come posso risolvere la mia situazione debitoria secondo voi?”

Cartelle esattoriali, in attesa del 2025, ecco come risolvere subito i propri debiti

La cartella esattoriale è un pesante fardello per i contribuenti, che può seriamente complicare la vita. A causa delle cartelle, infatti, alcuni non possono utilizzare la propria auto a causa del fermo amministrativo. Inoltre, le procedure di esecuzione forzata legate alle cartelle esattoriali possono portare ai pignoramenti dei conti correnti e delle entrate fisse come stipendi e pensioni.

Il nostro consiglio per chi si trova in questa situazione è di affrontare proattivamente il problema. È fondamentale agire prima che il concessionario della riscossione completi le procedure di esecuzione forzata, poiché successivamente diventa più complicato regolarizzare la propria situazione.

Cosa bolle in pentola per la riforma della riscossione delle cartelle esattoriali

Il governo sta preparando importanti novità con la riforma fiscale, che include anche la riforma della riscossione. Da un lato, le cartelle non riscosse da cinque anni dall’Agenzia delle Entrate Riscossione verranno annullate d’ufficio e riassegnate agli enti originari dei debiti.

In secondo luogo, è previsto un provvedimento che permetterà di ottenere fino a 120 rate per la dilazione dei debiti nei confronti dell’Agente della riscossione. Questa possibilità sarà limitata, fino alla fine dell’anno, a soggetti con comprovate difficoltà economiche e finanziarie.

Quando partono le novità del governo in materia di riscossione

Le novità menzionate non sono ancora effettive e dovrebbero essere implementate a partire da gennaio 2025. Fino ad allora, la situazione delle cartelle esattoriali continuerà seguendo le procedure attuali che possono portare all’esecuzione forzata. È consigliabile richiedere immediatamente la rateizzazione per risolvere la propria situazione debitoria senza aspettare.

Lo SPID, la procedura di rateizzazione e quella di sospensione della riscossione delle cartelle esattoriali

Le rateizzazioni ordinarie sono sempre disponibili. Basta accedere alla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, autenticarsi con il proprio SPID, e consultare la propria “Situazione debitoria”. È possibile rateizzare tutte o solo alcune delle cartelle a proprio carico.

È importante ricordare che il servizio di rateizzazione è attivo dal lunedì al venerdì dalle 7:00 alle 21:00 e il sabato dalle 8:00 alle 12:00, esclusi i giorni festivi. La rateizzazione standard permette di dilazionare i debiti in 72 rate, a condizione che ogni rata sia superiore a 50 euro. Tuttavia, in caso di gravi difficoltà finanziarie, documentate, si può richiedere un piano di rateizzazione esteso fino a 120 rate, spalmate su un periodo massimo di 10 anni.

Infine, è consigliabile verificare la prescrizione delle proprie cartelle o l’esistenza di debiti già saldati. Sullo stesso portale è disponibile la funzione “Sospendi la riscossione”, che permette di inviare una istanza di sospensione utilizzando un formulario prestabilito e completando semplici passaggi, allegando la documentazione necessaria.