La riforma del Fisco italiano è ormai allo stadio avanzato e questo non potrà che portare cambiamenti e aiuti ai contribuenti indebitati con gli Enti pubblici con cartelle esattoriali pendenti. Le prime novità della riforma fiscale presente nella legge delega che presto inizierà il canonico iter parlamentare, avranno effetto anche sulle cartelle esattoriali. Parliamo di quei debiti dei contribuenti che hanno avuto già un ritorno di importanza per via della rottamazione delle cartelle scaduta il 30 giugno scorso e di cui si attendono ancora le risposte dell’ADER alle istanze.

Cartelle esattoriali si cambia ancora, 120 rate per tutti e stralcio automatico ogni 5 anni, a vantaggio di chi?

Ma a prescindere da procedure di sanatoria, condoni e agevolazioni che con assoluta periodicità arrivano ai contribuenti da parte dei legislatori, la riforma fiscale potrebbe introdurre due grandi novità. La prima è uno stralcio periodico e automatico fisso e senza sanatorie. L’altra invece è una possibilità di lunga dilazione praticamente fissa e valida per quasi tutti i contribuenti alle prese con queste cartelle esattoriali.

“Salve, volevo chiedervi una mano a capire il da farsi di fronte ad un vero e proprio salasso che ho ricevuto adesso dall’Agenzia delle Entrate Riscossione. Ho ricevuto 3 cartelle contemporaneamente per un importo complessivo di 3.000 euro tra bolo auto, IRPEF e multe per infrazioni al Codice della Strada. Tutte cartelle che sono diventate tali a settembre e ottobre 2022. Mi sono informata e non son o cartelle che rientravano nella rottamazione, anche se pure se fosse oggi è scaduta la sanatoria. Ma come posso fare a mettermi in regola adesso senza dover pagare tutto e subito? Le riforma fiscale del governo potrebbe darmi una mano? Mi spiegate come funziona la riforma per le cartelle esattoriali?”

Legge delega sulla riforma del Fisco, anche la riscossione cambia pelle

La legge delega sulla riforma fiscale ha al suo interno anche un specie di riforma della riscossione.

Perché anche le operazioni di riscossione delle cartelle finiranno dentro questa rivoluzione fiscale che ormai sembra in procinto di essere varata. La legge delega sulla riforma del Fisco nostrano sta per partire con il classico passaggio parlamentare, ma già alcune cose sono piuttosto chiare. E se per la riduzione degli scaglio IRPEF tutto sembra chiaro da tempo, la stessa cosa si può dire per le modifiche alla riscossione delle cartelle esattoriali. E si parla sostanzialmente dello stralcio periodico dei debiti con il concessionario alla riscossione, nonché di piani di dilazione per chi decide di pagare.

Tempi di notifica più celeri, ecco il primo passaggio della riforma fiscale

Le cartelle esattoriali spesso vengono notificate ai contribuenti dopo molto tempo dalla data in cui un Ente affida il cosiddetto carico al concessionario alla riscossione. Questa prassi era attiva sia ai tempi di Equitalia, che oggi con l’Agenzia delle Entrate Riscossione. Tempi spesso lunghi che portano per esempio un contribuente a non poter rottamare cartelle di diversi anni vecchie, solo per via di ritardi nella notifica.

La riforma del Fisco dovrebbe produrre, in base alle ultime indiscrezioni, un più sollecito termine entro cui il concessionario deve notificare gli atti. Si parla di 9 mesi dalla data di affidamento del carico da parte dell’Ente interessato all’incasso coattivo per il tramite di Agenzia delle Entrate Riscossione. In pratica, un bollo auto ceduto dalla Regione all’ADER entro 9 mesi deve finire nelle cassette postali dei contribuenti (o tramite PEC), cioè deve essere notificata la relativa cartella.

Cosa si prevede con la riforma fiscale per le cartelle esattoriali dei contribuenti

Con oltre 1000 miliardi di euro di crediti non riscossi nel 2022, il magazzino insoluti dell’Agenzia delle Entrate Riscossione è stracolmo. Stando ai dati del Fisco italiano, sono 16 milioni circa i contribuenti indebitati con le cartelle esattoriali per circa 140 milioni di atti.

Una mole impressionante che merita la giusta attenzione da parte dell’esecutivo. Ecco perché anche le cartelle finiscono dentro il meccanismo di riforma del Fisco che il governo deve adottare adesso.

Detto del più sollecito termine entro cui rendere edotto il contribuente del passaggio da debito fiscale a cartella, una novità importante in arrivo con la riforma della riscossione riguarda lo stralcio delle cartelle. Si parla di uno stralcio automatico di alcune cartelle ogni 5 anni. In pratica cancellazione delle cartelle se non riscosse entro la fine del quinto anno successivo a quello di affidamento del debito all’Agente delle riscossione.

Cartelle esattoriali: più rate per tutti

Un’altra novità molto interessante potrebbe essere l’estensione della possibilità di rateizzo a 10 anni delle cartelle pendenti. In un clima di sempre maggiore importanza per quella che viene detta compliance tra Fisco e contribuenti, la novità potrebbe essere la più importante. Il contribuente che vuole pagare le cartelle di cui è caricato, potrebbe godere di una rateizzazione più lunga. Si parla di 120 rate mensili e di 10 anni di piano di dilazione ammissibile. A dire il vero questa rateizzazione è già in vigore adesso. Solo che riguarda quanti dimostrano, con documenti certi, di essere alle prese con situazioni acclarate di difficoltà finanziarie.

Oggi, infatti, il piano di dilazione tipico previsto per tutti i contribuenti è di massimo 72 rate mensili. Significa un piano di rateizzazione di massimo 6 anni. Invece adesso potrebbe sopraggiungere la possibilità di godere del piano di dilazione più lungo per tutti i contribuenti.