Come annunciato fin da prima delle bozze della Legge di Stabilità 2016 il Canone Rai sarà inserito nelle bollette dell’energia elettrica per limitare al minimo l’evasione fiscale di questa tassa.   L’importo è stato ridotto da 113,50 a 100 euro, la tassa è limitata al possesso di apparecchiature atte a ricevere le radioaudizioni, non è importante, quindi, se non si guarda la Tv, basta averla per dover pagare poiché non è una tassa sull’uso ma sul possesso.   Nel testo della Legge di Stabilità 2016 non è fatto, però, alcun riferimento a pc, tablet e smartphone che offrono comunque la possibilità di vedere in streaming la programmazione Tv attraverso il collegamento ad internet.

  Inizialmente si era vociferato che anche per il possesso di tali apparecchiature sarebbe stato imposto il pagamento del canone Rai ma a fare chiarezza al riguardo è la stessa Rai, nella sezione “Abbonamenti” del suo sito dove specifica che chi è in possesso soltanto di un computer non è tenuto al pagamento del canone poiché “solo gli apparecchi atti od adattabili a ricevere il segnale audio/video attraverso la piattaforma terrestre e/o digitale sono assoggettabili al canone tv. Ne consegue che di per se i computer, se consentono l’ascolto o la visione di programmi radiotelevisivi via internet e non attraverso la ricezione del segnale digitale terrestre o satellitare, non sono assoggettabili a canone”.   Anche il sottosegretario Antonello Giacomelli chiarisce che “Rimane l’impianto normativo in vigore. È il possesso di un televisore il requisito per il pagamento del canone, non degli altri device. Nella norma abbiamo solo aggiunto una presunzione del possesso del televisore che è il contratto di fornitura elettrica”.   Rispetto alla normativa attuale, quindi, non cambia nulla per il momento e solo chi possiede un televisore è tenuto al pagamento del canone Rai. L’Istat ha stimato, però, che il 97% degli italiani possiede almeno un televisore anche se questo non emerge dai dati del pagamento del canone.