Il nuovo governo che si andrà a formare dopo il voto del 25 settembre 2022 sarà chiamato a risolvere anche la grana Canone RAI.

Nessun partito politico, nel proprio programma elettorale, ha messo in cantiere la problematica della tassa sulla televisione pubblica Italiana. Da qualche parte è arrivata la proposta di rendere il canone regionale.

C’è da decidere se l’importo deve essere modificato. Si parla di un possibile aumento per allinearsi anche a quanto si paga in altri paesi Europei. In Italia oggi paghiamo 90 euro annui che è ben al di sotto di altri (in alcune parti del nostro continente si arriva a pagare anche all’incirca 300 euro).

Altra spinosa, e non meno importante questione, riguarda la modalità di riscossione. C’è da decidere se continuare ancora per un altro anno con l’addebito diretto in bolletta della luce, oppure se recepire l’ammonizione dell’Europa, che ha chiesto all’Italia di eliminare questa modalità di pagamento in quanto contro il principio della trasparenza verso i cittadini.

Togliere il canone dalla fattura dell’utenza elettrica, tuttavia, potrebbe avere conseguenze negative per i cittadini stessi.

L’addebito in fattura, ricordiamo, è stato introdotto dal 2016, quando lo Stato ha deciso di introdurre la presunzione secondo cui chi è intestatario di utenza elettrica domestica residenziale si considera in automatico anche possessore di televisore. Prima di quell’anno il tributo era pagato dagli italiani mediante bollettino di c/c.

Canone RAI ancora in bolletta, le conseguenze per l’Italia

Il canone RAI in bolletta può anche essere, come dice l’Europa, contro il principio della trasparenza verso gli utenti, ma è anche una buona cosa per i cittadini che vedono spalmarsi i 90 euro annui a rate (da gennaio ad ottobre).

Infatti, il canone RAI è addebitato in:

  • 10 rate da 9 euro ciascuna, se la fattura dell’utenza elettrica è mensile
  • oppure in rate da 18 euro ciascuna, se la fattura è emessa ogni due mesi.

Se il canone Rai esce dalla bolletta per essere pagato tramite altra modalità (come ad esempio il bollettino di c/c postale), il rischio è che questa rateizzazione non si applicherà più.

Il cittadino potrebbe dover pagare in unica soluzione l’intero importo (come avveniva prima del 2016).

Laddove, invece, il nuovo Governo deciderà di NON togliere la tassa dalla bolletta e, quindi, di non assecondare le richieste dell’Europa si corre il rischio di ricevere qualche sanzione.