Facciamo chiarezza sui buoni spesa: molti, confusi anche dalle recenti polemiche per l’intervento di Matteo Salvini, ci hanno scritto per sapere a chi spetteranno e quale sarà l’importo, come sarà possibile fare domanda e, soprattutto spenderli, nei supermercati convenzionati. Vi spiegheremo tutto e vi segnaliamo anche una truffa su whatsapp che promette buoni spesa già attivi.

Quanto spetta per la spesa? Lo decide il Comune

La copertura finanziaria totale è di circa 4 miliardi e 700 milioni. Ad usufruirne saranno le famiglie in difficoltà economica.

Quindi non saranno ripartiti per tutta la popolazione (il che aumenta l’importo spettante per nucleo familiare beneficiario). Serviranno per fare la spesa dei beni alimentari di prima necessità: motivo per cui saranno (questa sempre l’ipotesi confermata) esclusi i titolari del reddito di cittadinanza, che ha proprio questa funzione.

I fondi saranno distribuiti ai Comuni in base al numero di abitanti e spetterà a questi dividerli tra gli aventi diritto. Antonio Decaro, sindaco di Bari e presidente dell’Associazione nazionale Comuni italiani (Anci) ha chiarito che sarà anche usato uno specifico “algoritmo per utilizzare i 400 milioni aggiuntivi dove c’è più bisogno e dunque erogando una somma maggiore a quelle amministrazioni dove c’è un numero più alto di cittadini in difficoltà”. Il tutto per rendere la distribuzione dei fondi il più equa possibile, pur tenendo conto che l’urgenza impone una certa fretta nell’applicazione delle misure. Ad ogni modo l’importo minimo sarà di 25 euro fino ad un massimo di 50 euro a famiglia. Soldi che, si stima, dovrebbero bastare per i generi alimentari di primissima necessità fino al 15 aprile 2020, data in cui inizieranno le erogazioni dei bonus 600 euro per i quali si potrà fare domanda a partire dal primo aprile.

Spetterà ai singoli Comuni anche decidere le modalità di attuazione: “chi ha i banchi alimentari ancora aperti utilizzerà quelle strutture per la distribuzione del cibo. Altrove saranno i servizi sociali a distribuire i buoni per la spesa e se si tratta di anziani che non hanno la possibilità di uscire saranno i volontari ad occuparsi di andare al supermercato e poi consegnare la spesa“.

Il consiglio è di controllare il sito del Comune di competenza: probabilmente è già stato predisposto un numero telefonico di riferimento per avere informazioni.

Buoni spesa: attenzione alla truffa su Whatsapp

Attenzione questi buoni spesa non hanno nulla a che vedere con il messaggio che gira su Whatsapp segnalato dalla Polizia Postale. Si tratta di una truffa che ha sfruttato il nome di note catene di supermercati (tra cui Lidl, Carrefour etc). Il messaggio che circola tra gli utenti promette un buono spesa di 200 euro da usare in questi esercizi commerciali per ottenere generi alimentari gratis. Una sorta di “regalo” che i supermercati citati avrebbero fatto ai loro clienti tenendo conto della crisi economica a causa del blocco delle attività per il coronavirus. Purtroppo si tratta solo di una truffa che sfrutta la disperazione in cui versano oggi molte famiglie. Vi invitiamo quindi ad usare solo canali ufficiali per informarvi e, soprattutto, a non aprire nessun link che arrivi da catene whatsapp senza prima verificarne l’autenticità.