Le bugie sul posto di lavoro possono essere smascherate semplicemente guardando come il dipendente o il collega muove il mouse mentre lavora al pc. E’ il risultato a cui è arrivata una ricerca pubblicata sulla rivista scientifica PlosOne focalizzata sui furti di identità. Secondo gli studiosi chi sta mentendo mentre lavora al pc anche involontariamente tenderà ad avere movimenti più rigidi e controllati. Chi invece è sincero e disinvolto sfoggerà un movimento più sciolto e aperto.

Furto di identità e movimenti inconsapevoli del mouse: più sicuro della password?

Ma in che modo lo studio che ci svela se chi è al pc sta mentendo semplicemente analizzando i movimenti del mouse potrebbe essere sfruttato per limitare i casi di furto di identità digitale.

Sappiamo che ora i sistemi informatici utilizzano diverse domande personali per mettere alla prova la vera identità dell’utente. Sono le cd domande di sicurezza (ad esempio il cognome di tua madre da nubile, il nome del primo cane etc) ma a volte anche queste falliscono. I risultati di questa ricerca, se confermati, potrebbero funzionare un po’ come la firma digitale nel senso che lo schermo riconoscerebbe i movimenti del mouse e li analizzerebbe facendo scattare il campanello d’allarme in caso di furto dell’identità digitale. Siamo di fronte ad una soluzione futuristica? Forse per il momento si. Intanto questo dato potrebbe però servire a capire meglio se il capo, il dipendente o il collega stanno mentendo in merito ad una questione di lavoro.

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