In materia di bonus investimenti al sud, non ricorre l’obbligo di rideterminazione del credito, nel caso in cui il bene oggetto di agevolazione non venga singolarmente dismesso o ceduto a terzi o destinato ad altre strutture produttive ma sia affidato a terzi assieme al reparto aziendale di cui è parte integrante e condotto nell’ambito dell’esercizio di un’attività imprenditoriale.

 

Si è espressa in tal senso l’Agenzia delle entrate con la risposta n° 208 del 25 marzo 2021. Nello specifico l’intervento dell’Agenzia delle entrate riguarda l’applicazione del bonus per gli investimenti destinati a strutture produttive ubicate nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016.

 

Il bonus investimenti al Sud alche per le zone del Sisma

Il bonus investimenti al sud, bonus sud, è un credito d’imposta che premia gli investimenti in beni strumentali destinati a strutture produttive ubicate nel Mezzogiorno. E’ stata la Legge n° 208 del 2015, Legge di stabilità 2016, a prevederlo. Successivamente il bonus è stato oggetto di modifiche. L’art.18-quater del D.L. 8/2017 ha esteso il bonus sud agli investimenti destinati a strutture produttive ubicate nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016.

In tale caso, sono agevolati gli investimenti effettuati fino al 31 dicembre 2020 e si applicano le disposizioni di cui alla Legge n°208/2015.

Nel complesso, il credito d’imposta è attribuito in relazione agli investimenti realizzati a decorrere:

  • dal 1° gennaio 2016 fino al 31 dicembre 2022, per gli investimenti effettuati nel Mezzogiorno;
  • dal 7 aprile 2018 al 31 dicembre 2020, per gli investimenti effettuati nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016;
  • dalla data del DPCM istitutivo della Zona economica speciale (ZES) al 31 dicembre 2022, per gli investimenti effettuati nelle ZES.

La proroga al 2022 è stata disposta dall’Ultima Legge di bilancio.

Si veda a tal proposito il nostro approfondimento Bonus investimenti al sud: proroga fino al 31 dicembre 2022.

La misura dell’agevolazione

Il bonus è calcolato sull’investimento totale, applicando le seguenti percentuali agevolative:

  • 45% per le piccole imprese (costi ammissibili 3 mln);
  • 35%per le medie (10 mln) e
  • 25 % per le grandi imprese (15 mln).

Il credito spetta nella misura del 30, 20 e 10% rispettivamente per le piccole, medie e grandi imprese situate nelle regioni di Abruzzo e Molise.

Inoltre, Nei Comuni delle Regioni Lazio, Umbria, Marche e Abruzzo colpiti dagli eventi sismici succedutisi dal 24 agosto 2016 il Credito è attribuito nella misura del 25% per le grandi imprese, del 35% per le medie imprese e del 45% per le piccole imprese.

Nelle Zone ZES, il il bonus e’ commisurato alla quota del costo complessivo dei beni acquisiti entro il 31 dicembre 2022 nel limite massimo, per ciascun progetto di investimento, di 50 milioni di euro.

La rideterminazione del bonus sud

In base al comma 105 della Legge n°208/2015 già sopra citata:

se, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale sono entrati in funzione, i beni sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, il credito d’imposta è rideterminato escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni anzidetti“.

Dunque, è necessario rideterminare il credito d’imposta laddove i beni oggetto dell’investimento agevolato:

  1. non entrano in funzione entro il secondo periodo d’imposta successivo a quello della loro acquisizione o ultimazione;
  2. sono dismessi, ceduti a terzi, destinati a finalità estranee all’esercizio dell’impresa ovvero
  3. sono destinati a strutture produttive diverse da quelle che hanno dato diritto all’agevolazione, entro il quinto periodo d’imposta successivo a quello nel quale gli stessi sono entrati in funzione.

Attenzione, per i beni acquisiti in leasing, la rideterminazione dell’agevolazione, ha effetto anche qualora non venga esercitato il diritto di riscatto entro il periodo di vigilanza.

Per effetto della rideterminazione: il credito d’imposta è computato, per ciascun periodo d’imposta di maturazione, escludendo dagli investimenti agevolati il costo dei beni interessati dalla rideterminazione.

Difatti, il credito in riferimento al bene ceduto/dismesso ecc, deve essere restituito.

La risposta n° 208 del 25 marzo 2021: la rideterminazione del bonus sud

Proprio sulle cause di rideterminazione si incentra la risposta, Agenzia delle entrate, n° 208 del 25 marzo 2021.

Nello specifico, la risposta prende spunto da apposita istanza di interpello con la quale una società che gestisce un supermercato intendeva saper se sia possibile non perdere il bonus sud in riferimento ad un banco frigo, destinato alla macelleria di un supermercato che è stata data in gestione. Con contratto di affidamento temporaneo.

In sostanza la società intende sapere se il fatto che la macelleria sia stata data in gestione possa comportare la perdita del bonus sud per la parte relativa al banco frigo.

Il parere dell’Agenzia delle entrate

Secondo l’Agenzia delle entrate non è necessario provvedere alla rideterminazione del credito d’imposta.

Infatti, il banco frigo agevolato non è singolarmente dismesso o ceduto a terzi ovvero destinato ad altre strutture produttive, ma è affidato assieme al reparto macelleria, di cui è parte integrante. Inoltre, sarà condotto dall’affidante nell’esercizio di un’attività imprenditoriale.

Rafforza tale interpretazione, il fatto che l’affidatario abbia l’obbligo di mantenere e custodire i locali, i macchinari e gli impianti che utilizza, non potendolo destinare a finalità estranee all’esercizio dell’impresa e la circostanza che il canone pattuito nel negozio è stato parametrato a una percentuale del 7% degli incassi realizzati dalla macelleria. In tal modo, una volta effettuato l’investimento agevolato, il bene è trasferito al gestore, con il quale il concedente, in base al contratto di affidamento, condivide il rischio d’impresa.

Per le sue caratteristiche peculiari, il contratto di affidamento in questione, non appare assimilabile per tutto alla locazione regolata dal codice civile. Da qui non è integrata alcuna specifica causa di esclusione.

In pratica, nel caso specifico, non è necessario provvedere alla rideterminazione del credito d’imposta bonus sud.

Infine, pare utile ricordare che a partire dal 31 marzo, il bonus sud deve essere richiesto tramite il nuovo modello di comunicazione.

Infatti, con il nuovo modello approvato il 9 marzo 2021 è possibile presentare la comunicazione per la fruizione dei seguenti crediti d’imposta:

  • il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno (art. 1, commi da 98 a 108, della legge n. 208 del 2015)
  • credito d’imposta per gli investimenti nei comuni del centro Italia colpiti dal sisma a far data dal 24 agosto 2016 (art. 18-quater del decreto legge n. 8 del 2017)
  • credito d’imposta per gli investimenti nelle zone economiche speciali – ZES (art. 5 del decreto legge n. 91 del 2017).