Coloro che nell’anno d’imposta 2023 avevano diritto e non hanno percepito in busta paga, il c.d. bonus IRPEF 100 euro (ex bonus Renzi di 80 euro) possono recuperalo presentando la Dichiarazione Redditi 2024 (anno d’imposta 2023), ossia il 730 o Modello Redditi Persone Fisiche. Allo stesso modo, coloro che lo hanno percepito e, invece, non ne avevano diritto, se non lo hanno già restituito in sede di conguaglio da parte del datore di lavoro, lo dovranno restituire in sede di Dichiarazione Redditi 2024.

Il bonus IRPEF 100 euro, ricordiamo, è una misura fiscale finalizzata a sostenere il potere d’acquisto dei lavoratori dipendenti con redditi medio-bassi. È riconosciuto direttamente in busta paga dal datore di lavoro, in considerazione dei redditi conosciuti del lavoratore stesso. Laddove il lavoratore voglia che il datore non lo riconosca in busta paga, lo deve chiedere espressamente al datore stesso.

I beneficiari dell’ex bonus Renzi per il 2023

Con riferimento all’anno d’imposta 2023, il bonus Renzi (mensili, quindi, 1.200 euro annui) spetta integralmente per redditi “complessivi” superiore alla c.d. NON tax AREA (8.174 euro annui) e non superiore a 15.000 euro.

Il beneficio compete anche laddove il reddito complessivo sia compreso tra 15.000 e 28.000 euro. In tal caso, tuttavia, spetta, solo se le detrazioni fiscali trovano capienza nell’IRPEF lorda. In tale situazione il bonus è riconosciuto per un ammontare, comunque, non superiore a 1.200 euro annui, determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni ivi elencate e l’imposta lorda.

Dove si trova nella CU 2024 (anno d’imposta 2023)

Il lavoratore che lo ha percepito lo troverà indicato nella CU/2024 (anno d’imposta 2023) che il datore di lavoro gli ha consegnato entro il 18 marzo 2024. In dettaglio l’ex bonus Renzi (oggi bonus IRPEF 100 euro) ricevuto nel 2023 si ritrova riportato ai punti da 390 a 392. Al riguardo:

  • se nel punto 390 è indicato il codice 1, significa che il bonus 100 euro IRPEF è stato erogato in tutto o in parte nell’anno d’imposta 2023;
  • se nel punto 390 è indicato il codice 2, significa che nel 2023 il lavoratore non ha percepito per nulla il beneficio.

Nei campi 391 e 392 è indicato rispettivamente l’importo del bonus erogato e quello non erogato.

Ex bonus Renzi 100 euro: il conguaglio nella dichiarazione redditi

I dati indicati nei predetti punti della CU 2024 devono essere riportati dal lavoratore nella sua Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023). In tale sede, infatti, in considerazione del reddito complessivo dichiarato, si andrà a definire se effettivamente al contribuente il bonus spettava o meno.

Se spettante e non percepito, lo avrà in busta paga se, ad esempio, farà il 730/2024 con sostituto d’imposta. Se però chiede il credito in compensazione lo potrà utilizzare a questo scopo. Laddove, invece, fa la dichiarazione redditi senza sostituto d’imposta e chiede il credito a rimborso, tale rimborso dovrà arrivare direttamente dall’Agenzia Entrate. E i tempi sono più lunghi.

Viceversa laddove il lavoratore nel 2023 abbia percepito l’ex bonus Renzi 100 euro quando in realtà non gli spettava, lo dovrà restituire, se non già fatto, in sede di dichiarazione reddituale. Quindi, sarà trattenuto in busta paga oppure se farà la dichiarazione senza sostituto d’imposta dovrà riversalo autonomamente con Modello F24 (codice tributo 4001) con possibilità di compensazione con eventuali crediti d’imposta.

Riassumendo…

  • il bonus IRPEF 100 euro (ex bonus Renzi) percepito dal lavoratore dipendente nel 2023 avrà il suo momento di verità nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023)
  • è in tale sede che, in funzione del reddito complessivo del lavoratore, si potrà sapere se il beneficio effettivamente spettava o meno
  • se spettante e non percepito potrà essere recuperato, fino a 1.200 euro
  • se NON spettante e percepito, invece, dovrà essere restituito.