Anche la gestione del bonus nido, ossia della detrazione delle spese pagate dai genitori per le rette dell’asilo nido, in alcuni casi può essere difficoltosa. Soprattutto laddove il contribuente decide di presentare la dichiarazione dei redditi per conto proprio. Infatti, l’Agenzia delle entrate sulle base dei dati che gli sono stati comunicati dagli asilo nido (pubblici o privati), inserisce la spesa nella dichiarazione dei redditi del genitore indicato nella comunicazione. Tuttavia, molte volte accade che la retta è pagata da entrambi genitori che dunque pro-quota hanno diritto a detrarre la spesa.

Da qui, si rende necessario modificare la dichiarazione precompilata. Con tutte le conseguenze che ne derivano in termini di controlli sul 730.

Il bonus nido

Tra le infinite spese detraibili al 19% in dichiarazione dei redditi, c’è anche quella per le spese sostenute dai genitori per pagare le rette per la frequenza di asili nido. Pubblici o privati. Parliamo del c.d. bonus nido.

Infatti, tali spese sono detraibili per un importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio fiscalmente a carico. La detrazione va divisa tra i genitori sulla base della spesa sostenuta da ciascuno. L’Agenzia delle entrate, inserisce tali spese nella dichiarazione precompilata, 730 e modello Redditi.

Ciò è possibile grazie ai dati di spesa che gli asili nido pubblici e privati e gli altri soggetti a cui sono versate le rette, comunicano all’Agenzia delle entrate. Comunicazione fatta entro il 16 marzo di ogni anno.  Sono oggetto di comunicazione i dati relativi alle spese per:

  • la frequenza degli asili nido;
  • i servizi formativi infantili (“sezioni primavera”) sostenute nell’anno precedente dai genitori.

Anche i rimborsi sono comunicati al Fisco.

Bonus nido in precompilata. Spesa suddivisa tra i coniugi

In premessa abbiamo accennato al fatto che, per chi presenta direttamente la dichiarazione dei redditi precompilata, la gestione del bonus nido può rivelarsi difficoltosa.

  Soprattutto laddove si deve modificare la dichiarazione. A tal proposito l’Agenzia delle entrate ha pubblicato alcune FAQ molto utili.

La prima riguarda la corretta imputazione della spesa tra i due genitori. In merito, l’Agenzia delle entrate ha chiarito che la spesa per la frequenza dell’asilo nido è esposta, come onere detraibile, nella dichiarazione precompilata del genitore indicato come soggetto che ha sostenuto la spesa nella comunicazione trasmessa dall’asilo nido.

Pertanto:

  • nel caso in cui la spesa sia stata sostenuta da entrambi i genitori e tale situazione è evidenziata nei documenti di spesa, anche mediante un’annotazione sullo stesso delle percentuali di spesa imputabili a ciascuno dei genitori,
  • i genitori devono modificare l’importo inserito nel quadro E del 730 o quadro RP del modello Redditi riportando la quota di spesa detraibile da ciascuno entro l’importo complessivamente non superiore a 632 euro annui per ogni figlio fiscalmente a carico.

Ciò comporterà una serie di conseguenze in termini di controlli.

Ulteriori FAQ

Con un’altra FAQ, l’Agenzia delle entrate ha meglio chiarito la gestione dei voucher erogati a copertura del costo dell’asilo nido. In che modo tali voucher impattano sulla detrazione? La domanda è lecita considerato che possono essere detratte quale bonus nido solo le spese che effettivamente rimangono a carico. Ossia per lei quali non si riceve alcun rimborso.

Nell’ipotesi di erogazioni di contributi da parte di un Ente direttamente alla struttura prescelta dal genitore (ad esempio contributi erogati dal Comune o il voucher asili nido erogato dall’INPS) è necessario  distinguere due casi:

  • se il contributo erogato dall’ente è pari alla retta per la frequenza dell’asilo nido, in dichiarazione precompilata non sarà riportato nessun importo come onere detraibile riguardante spese per la frequenza asilo nido;
  • se il contributo erogato dall’ente ha comportato una riduzione della retta per la frequenza dell’asilo nido, in dichiarazione precompilata sarà riportato solo l’importo della retta effettivamente pagata corrispondente alla quota rimasta a carico del/i genitore/i.

Infine, si ricorda che le spese per la frequenza degli asili nido comunicate non sono utilizzate in precompilata (e neanche esposte nel foglio riepilogativo) nel caso in cui l’Inps ha comunicato all’Agenzia di aver accolto, entro il 31 dicembre dell’anno di riferimento, la richiesta di “bonus asilo nido” (cosa diversa dalla detrazione Irpef in parola da noi chiamata bonus nido) presentata dal genitore del bambino iscritto ad un asilo nido.

Tale agevolazione erogata dall’Inps, infatti, non è cumulabile con quella della detrazione delle spese per l’asilo nella dichiarazione dei redditi.

Riassumendo…

  • è possibile scaricare in dichiarazione dei redditi anche la spesa pagate per la retta dell’asilo nido frequentato dai propri figli;
  • la detrazione spetta ad entrambi i genitori pro-quota ossia in base alla spesa effettivamente sostenuta da ciascuno;
  • se nella dichiarazione precompilata la spesa è stata imputata a un solo genitore ma entrambi pro quota hanno effettivamente pagato la retta, è possibile modificare la dichiarazione.