Se non si inviano questi dati sui figli si rischia la sospensione del bonus mamma. Come canta Ultimo con il brano La stazione dei ricordi: “Sentirsi ultimi ma sorridere a chi è passato pure oggi. Mamma, mamma, mamma, t’ho deluso tante volte. Non è vittimismo”.

La mamma è il punto di riferimento per ognuno di noi. È colei che vuole bene alla propria creatura ancora prima di venire al mondo e che è disposta a fare di tutto pur di vederla felice.

Tanti gli aspetti a cui ogni genitore presta attenzione con la speranza di assicurare al proprio figlio una vita all’insegna della serenità.

Oltre all’affetto, d’altronde, si deve fare necessariamente i conti anche con questioni di carattere pratico. Basti pensare ai costi che bisogna sostenere per crescere e mantenere i figli fino a quando non diventano autonomi.

Mamme lavoratrici, chi ha diritto all’esonero dal versamento dei contributi previdenziali

Alimentazione, istruzione, attività extra-scolastiche e visite mediche sono alcuni esempi di costi che vanno ad incidere sulle tasche di ogni genitore. Non tutti, purtroppo, dispongono di abbastanza soldi per affrontare tutte queste spese. Questo avviene perché molto spesso le retribuzioni non sono il linea con il caro vita. Proprio al fine di garantire un valido aiuto ad alcune famiglie, il governo ha deciso di introdurre il cosiddetto bonus mamma.

Si tratta di un contributo a favore delle lavoratrici che nel periodo compreso dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2026 sono mamme di tre figli o più figli, a patto che il più piccolo sia minorenne. Solo fino al 31 dicembre 2024, inoltre, tale agevolazione è riconosciuta anche alle lavoratrici mamme di due figli, purché il più piccolo abbia un’età inferiore a 10 anni.

Entrando nei dettagli il bonus mamme si presenta come uno sgravio fiscale dei contributi previdenziali a carico delle mamme lavoratrici che possono così beneficiare di una busta paga più ricca.

Il tutto fermo restando il limite massimo di 3 mila euro all’anno.

Bonus mamma, attenzione alla sospensione se non si inviano questi dati sui figli

Le lavoratrici interessati possono comunicare al proprio datore di lavoro la volontà di usufruire del bonus mamme. A tal fine è necessario comunicare allo stesso datore di lavoro il numero dei figli e i relativi codici fiscali. A tal proposito, come spiegato dall’Inps con il messaggio numero 1702 del 06 maggio 2024:

“La fruizione dell’esonero in oggetto non è subordinata alla presentazione di una specifica domanda di accesso all’Istituto La compilazione da parte del datore di lavoro delle denunce contributive con le informazioni relative ai codici fiscali di due o tre figli (qualora la lavoratrice sia madre di più di tre figli è sufficiente indicare i codici fiscali di tre figli, comprendendo necessariamente il codice fiscale del figlio più piccolo) consente all’Istituto, in collaborazione con gli Enti preposti alla detenzione e al trattamento delle informazioni riguardanti la genitorialità, di effettuare i controlli circa la coerenza e la correttezza di quanto dichiarato e, qualora i dati dichiarati risultassero non veritieri, di provvedere tempestivamente al disconoscimento dell’esonero in oggetto”.

Nel caso in cui la lavoratrice voglia comunicare direttamente all’Inps le informazioni sui figli, può usufruire dell’apposita utility messa a disposizione sul sito dell’istituto. L’utilizzo di tale applicativo, è bene ricordare, è ammesso solamente nel caso in cui i codici fiscali dei figli non siano stati inseriti nei flussi Uniemens. Se tali informazioni non sono inserite dal datore di lavoro con le denunce Uniemens o dalla stessa lavoratrice mediante l’apposito applicativo nell’arco di sette mesi, allora si dovrà fare i conti con la “revoca del beneficio fruito secondo le indicazioni che saranno fornite con successivo messaggio”.