In arrivo il bonus latte 2020. Si tratta di una misura di sostegno per tutte quelle mamme che non possono allattare al seno e che devono affrontare spese ingenti per acquistare il latte artificiale. La novità arriva grazie a un emendamento alla manovra di bilancio 2020 presentato dal viceministro alla Salute Pierpaolo Sileri.

In cosa consiste il bonus latte? Sostanzialmente si tratta di un contributo economico una tantum di 400 euro che sarà accompagnato a un’altra misura di legge per la promozione dell’allattamento al seno ed il raddoppio, per i primi 6 mesi di vita del bambino, della durata del periodo di riposo della mamma stabilendo riposi orari per allattamento di 4 ore, anziché di 2 come si prevede oggi.

Allattamento al seno, diritto da tutelare di più

L’allattamento al seno – spiega Sileriè un diritto, che deve essere esercitato ovunque vi sia libertà di trovare uno spazio: per la strada, sul posto di lavoro. Occorre pensare anche a chi non può allattare, a quella percentuale di donne che non hanno latte sufficiente per allattare. Bisogna trovare una soluzione affinché il latte artificiale venga garantito a chi non può permetterselo. In generale, è importante non lasciare indietro nessuno“. Il viceministro ha poi fatto riferimento a un tavolo al ministero della Salute per la promozione dell’allattamento al seno, “che lavora ormai da sette anni e ha fatto molto. Però – ha aggiunto – solo cinque regioni delle ventuno comprese le province autonome hanno un monitoraggio di ciò che avviene dopo dimissione dall’ospedale, dell’ allattamento nei mesi successivi. Qualcosa non va e bisogna dare uno stimolo“.

Bonus latte, contributo da 400 euro

Per l’erogazione del bonus da 400 euro all’anno per neonato per acquistare il latte artificiale si pensa di legarlo al ISEE, ma è allo studio anche la possibilità poter inserire la misura nell’ambito delle detrazioni Irpef.

Non è ancora chiaro come potrebbe essere erogato, ma i tecnici sono al lavoro per fare in modo che il beneficio vada a tutti gli effetti a chi realmente deve essere aiutato economicamente. Mamme disoccupate o che non hanno reddito sufficiente hanno la precedenza su coloro che, al contrario possono permettersi di acquistare il latte artificiale. Bisogna inoltre valutare, almeno in questa prima fase, le reali disponibilità a bilancio per coprire la spesa preventivata per il 2020. Non è poi escluso che la misura di sostegno possa diventare strutturale e permanente negli anni a venire. Le due ipotesi alle quali si sta lavorando, quindi, sono la detraibilità totale o l’acquisto gratuito.

Maggiore tutela per l’allattamento

Le novità che il Parlamento si appresta a introdurre, il bonus latte e i raddoppio delle ore di allattamento, si inseriscono in un più ampio quadro di misure a sostegno dell’allattamento raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms). Secondo Raffaele Mautone del Movimento 5 Stelle, “bisogna agire su due fronti: promuovere l’importanza di allattare al seno, laddove non vi sono patologie che lo impediscono, e aiutare le mamme a poterlo fare”. Gli ultimi risultati del Sistema di sorveglianza sui determinanti di salute nella prima infanzia, coordinato dall’Istituto superiore di sanità (Iss), ci dicono che sono ancora pochi i bimbi allattati in modo esclusivo per il tempo raccomandato dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms).