L’assegno unico è finalmente realtà. Infatti, il il Consiglio dei Ministri, ha approvato la norma sull’assegno unico e universale. Finalmente, dopo tanti mesi di attesa l’assegno unico è messo nero su bianco con un’apposita norma. L’assegno è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. È inoltre riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di alcune condizioni.

In primis sono previsti dei limiti ISEE.

Ecco a chi spetta l’assegno unico e quali sono tutte le condizioni per averlo.

L’assegno unico è realtà: spetta a decorrere dal settimo mese di gravidanza

L’assegno unico è riconosciuto ai nuclei familiari per ogni figlio minorenne a carico e decorre dal settimo mese di gravidanza. Sono interessati lavoratori dipendenti e autonomi.

È inoltre riconosciuto a ciascun figlio maggiorenne a carico, fino al compimento dei 21 anni di età, in presenza di una delle seguenti condizioni:

  • il figlio maggiorenne a carico frequenta un corso di formazione scolastica o professionale ovvero un corso di laurea o svolge un tirocinio
  • ovvero un’attività lavorativa con un reddito complessivo inferiore a 8.000 euro o è registrato come disoccupato e in cerca di un lavoro presso i servizi pubblici per l’impiego o svolga il servizio civile universale.

Per famiglie con ISEE fino a 15.000 euro, l’assegno unico è pari a 175 euro mensili per il primo e secondo figlio e 260 dal terzo in poi.

Sono previste maggiorazioni per ciascun figlio minorenne con disabilità, per ciascun figlio maggiorenne con disabilità fino al ventunesimo anno di età, per le madri di età inferiore a 21 anni, per i nuclei familiari con quattro o più figli.

Si potranno superare anche le mille euro al mese.

Chi avrà un ISEE oltre le 40.000 euro avrà comunque diritto al minimo dell’importo, 50 euro.

Scadenza e modalità di presentazione della domanda

L’assegno unico sarà operativo a decorrere da marzo 2022 ma le domande si potranno presentare dal primo gennaio.

In base al comunicato stampa pubblicato sul sito del Governo, la presentazione della domanda di assegno unico avviene in modalità telematica all’INPS ovvero presso gli istituti di patronato.  Per i nuclei percettori di Reddito di cittadinanza, l’assegno unico e universale è corrisposto d’ufficio congiuntamente con il Reddito di cittadinanza e secondo le modalità di erogazione di quest’ultimo, sottraendo la quota prevista per i figli minori.

Il decreto a breve sarà posto al vaglio delle Commissioni parlamentari, per poi essere pubblicato in Gazzetta ufficiale entro la fine dell’anno in corso.