Negli ultimi anni il mondo dei bonus edilizi è stato caratterizzato da un sentimento contrastante di amore e odio. L’amore verso l’interesse al miglioramento e alla valorizzazione del patrimonio immobiliare italiano, grazie anche agli incentivi fiscali previsti. Ci riferiamo ai bonus edilizi (bonus ristrutturazione, bonus facciate, ecobonus ordinario, superbonus, sismabonus, ecc.). L’odio verso il legislatore che, nei recenti tempi ha adottato misure restrittive che hanno reso sempre meno appetibili e meno accessibili i menzionati sgravi fiscali. Su tutte possiamo ricordare lo stop alla cessione del credito e sconto in fattura.

Ad ogni modo, nonostante ciò, i bonus edilizi rappresentano tutt’oggi ancora un’opportunità preziosa per i proprietari di immobili che desiderano intraprendere lavori di ristrutturazione, miglioramento energetico o riduzione del rischio sismico delle proprie abitazioni.

Per massimizzare i benefici di questi incentivi, è fondamentale comprendere i limiti spesa ammessi. Un aspetto chiave questo che copre un ruolo fondamentale nel determinare l’ammontare delle detrazioni fiscali a cui si ha diritto.

Limiti diversi per lavori diversi

La normativa fiscale prevede specifici limiti di spesa per ogni tipo di bonus edilizio, allo scopo di regolamentarne l’accesso e, soprattutto, garantire una distribuzione equa delle risorse. Detti limiti variano in base alla natura dell’intervento e alla tipologia di immobile Ad esempio, se ci riferiamo al bonus ristrutturazione 50%, la detrazione oggi spetta su un limite massimo di spesa pari a 96.000 euro per unità immobiliare. Così come se, ad esempio, ci riferiamo al bonus barriere architettoniche 75%, i limiti di spesa sono pari a:

  • 50.000 euro per gli edifici unifamiliari o per le unità immobiliari situate all’interno di edifici plurifamiliari che siano funzionalmente indipendenti e dispongano di uno o più accessi autonomi dall’esterno;
  • 40.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da due a otto unità immobiliari;
  • 30.000 euro moltiplicati per il numero delle unità immobiliari che compongono l’edificio per gli edifici composti da più di otto unità immobiliari.

Un aspetto cruciale nella gestione delle soglie massime di spesa riguarda la valutazione dell’autonomia degli interventi realizzati.

Ciò, in quanto, regola vuole che se trattasi di lavori “in prosecuzione” cioè iniziati in anni precedenti, per determinare il superamento o meno del limite occorre tenere in considerazione anche gli oneri già sostenuti in anni precedenti.

Limiti spesa bonus edilizi, quando non vale la prosecuzione

Non sempre, tuttavia, ai fini della verifica dei limiti di spesa nei bonus edilizi occorre considerare anche le spese degli anni prima. Infatti, l’Agenzia delle Entrate, attraverso documenti di prassi, come da ultimo la Circolare n. 17/2023, ha chiarito che gli interventi considerati autonomi rispetto a lavori precedenti sulla stessa unità immobiliare possono beneficiare di detrazioni fiscali indipendenti. Ciò significa che per ciascun intervento autonomo è possibile calcolare il limite di spesa e la detrazione fiscale applicabile senza dover considerare le spese sostenute negli anni precedenti.

Si prenda ad esempio un proprietario che ha realizzato lavori di ristrutturazione iniziati nel 2022 e terminati nel 2023, con una spesa totale di 96.000 euro. Lo stesso proprietario nel 2024 decide di effettuare ulteriori lavori di manutenzione straordinaria per 15.000 euro sullo stesso immobile. Secondo quanto precisato dall’Agenzia delle Entrate, se i nuovi lavori sono “autonomi” rispetto alla ristrutturazione precedente, il contribuente avrà diritto alla detrazione 50% anche per questi ultimi interventi, a patto che siano rispettati i requisiti di documentazione e certificazione previsti dalla normativa. Viceversa se detti lavori dovessero qualificarsi come “prosecuzione” di quelli iniziati nel 2022, allora gli ulteriori 15.000 euro non potrebbero godere del beneficio fiscale avendo già, il proprietario, raggiunto per quell’immobile il limite massimo di spesa pari a 96.000 euro.

Al fine di essere considerati come lavori autonomi rispetto a quelli degli anni prima è necessario che detti nuovi lavori siano correttamente documentati e certificati.

Quindi, se trattasi di lavori che richiedono titoli abilitativi, come la CILA (Comunicazione di Inizio Lavori Asseverata), è necessario che risulti presentata tutta la documentazione richiesta dalle norme edilizie vigenti. Per gli interventi che non richiedono titoli abilitativi, sarà sufficiente una dichiarazione sostitutiva di atto di notorietà (autocertificazione) che attesti l’autonomia e la specificità dei lavori effettuati.

Riassumendo

  • per i bonus edilizi sono previsti limiti di spesa diversi a seconda della tipologia di lavori
  • se trattasi di lavori “in prosecuzione”, nel verificare il superamento o meno del limite di spesa occorre considerare anche gli oneri sostenuti gli anni prima
  • se trattasi di lavori “autonomi” rispetto ai precedenti, allora anche il limite di spesa sarà autonomo
  • se il lavoro è autonomo rispetto agli interventi degli anni prima ciò deve essere dimostrato e certificato
  • i chiarimenti sui bonus edilizi sono nella Circolare n. 17/E del 2023.