Tra gli emendamenti approvati al testo della Legge di Bilancio 2021 c’è anche il bonus di 50 euro per chi possiede animali domestici. Più tecnicamente si tratta di un aumento della spesa veterinaria detraibile. Il tetto massimo passa da 500 a 550 euro. Dunque per chi possiede animali domestici, a fronte di una spesa dal veterinario, significa “uno sconto” di altri 9 euro. Resta ferma la franchigia di € 129,11.

Sconto tra virgolette perché non è un rimborso immediato ma una detrazione sulla dichiarazione dei redditi. Abbiamo più volte chiarito questa importante differenza ai fini fiscali.

A chi ci ha scritto per chiedere se il bonus di 50 euro per gli animali domestici fosse una bufala o una notizia vera, rispondiamo che la fonte è attendibile a condizione di avere ben in mente i chiarimenti appena esposti.

Detrazione delle spese veterinarie: chiarimenti e novità 2021

Riepiloghiamo dunque che cosa è cambiato nelle detrazione delle spese veterinarie da quest’anno.

Il riferimento legislativo per la detrazione fiscale delle spese per gli animali è contenuto nell’articolo 15, comma 1, lett.c-bis del DPR 917/86, TUIR. Finora era ammessa la possibilità di recuperare dalle tasse il 19% dell’importo speso con una franchigia di 129,11 euro. Inizialmente il tetto massimo di spesa era di 387,34 euro. La Legge di Bilancio 2020 lo aveva portato a 500 euro. Con l’ultima Manovra si sale ancora a 550 euro.

Detrazione delle spese veterinarie: animali e voci escluse

Il suddetto limite di spesa si riferisce alle spese veterinarie complessivamente sostenute dal soggetto che intende usufruire della detrazione, non è quindi per animale ma per contribuente. Così ha chiarito in passato la Circolare 14.06.2001 n. 55, risposta 1.4.2.

L’animale dovrà essere inoltre regolarmente detenuto (quindi dotato di microchip). Dovrà inoltre trattarsi di animale domestico da compagnia o addestrato alla pratica sportiva (tartufo, caccia etc). Non sono detraibili le spese per la cura degli animali da allevamento o destinati alla filiera alimentare.

Per quanto riguarda l’ambito oggettivo, ovvero l’identificazione di che cosa si può detrarre, sono esclusi i mangimi speciali, anche quando prescritti dal veterinario. Non sono comunque neanche in questo caso equiparati ai farmaci (così ha risposto l’Agenzia delle Entrate con circolare n°19/E 2020).

I farmaci non devono essere acquistati necessariamente in farmacia (alcuni ad esempio si trovano anche nei negozi di animali). Inoltre, a differenza delle spese sanitarie per le persone, non è requisito fondamentale per la detrazione il pagamento tracciabile (ma solo per l’acquisto di farmaci non anche per la visita dal veterinario).