Il decreto-legge 39/2024 (c.d. decreto Agevolazioni fiscali) è sotto esame in Senato. Il provvedimento rappresenta un importante sviluppo nella gestione dei bonus casa in Italia e in fase di conversione in legge potrebbe riproporre due meccanismi già previsti una volta dal legislatore. Si tratta dello spalma crediti e dello spalma detrazioni

Con detti due strumenti si mirerebbe, come già fatto, a rendere più sostenibile l’impatto di queste agevolazioni sia per i bilanci pubblici che per i contribuenti.

In riferimento ai contribuenti, infatti, attualmente, molti si trovano a non poter sfruttare pienamente le detrazioni disponibili a causa della capienza fiscale limitata.

Con l’aumento del numero di anni per il recupero delle spese da 4 a 10, o 15 anni si aumenterebbe la possibilità di ritrovare nel tempo detta capienza.

Le edizioni passate: superbonus in 10 anni solo alle spese 2022

Parallelamente, ai vantaggi per il contribuente, l’estensione del periodo di detrazione aiuterebbe a gestire meglio l’impatto sul deficit pubblico. Il Ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, a questo proposito, in sintonia con le indicazioni del Documento di Economia e Finanza (DEF), ha sottolineato l’intenzione del governo di migliorare il profilo del deficit, anche attraverso una revisione della disciplina dei crediti d’imposta, con l’obiettivo di mantenere il deficit al di sotto del 3% del PIL entro il 2026.

Lo strumento dello spalma detrazioni e dello spalma crediti, è già stato sperimentato dal nostro legislatore fiscale anche se limitatamente a specifici anni d’imposta.

Con una norma specifica inserita durante la conversione del decreto 11/2023, il legislatore ha permesso agli intestatari delle spese del 2022 di spalmare il superbonus in 10 anni invece che 4. Per fare l’opzione, il contribuente NON doveva indicare la prima quota di detrazione nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022). Per contro è chiamato ad indicare la prima quota nella Dichiarazione redditi 2024 (anno d’imposta 2023). La scelta è irrevocabile.

Il decreto Aiuti quater di fine 2022 introdusse poi la possibilità di spalmare l’utilizzo dei crediti d’imposta, derivanti dalle operazioni di cessione e comunicati entro marzo 2023, su un arco temporale di 10 anni invece dei 4 ordinari (c.d. spalma crediti).

In arrivo un nuovo spalma detrazioni e spalma crediti?

Anche se l’iter di conversione in legge del decreto Agevolazioni fiscali (decreto-legge n. 39/2024) è solo all’inizio, e le discussioni in Senato si intensificheranno dopo il 6 maggio, ciò offre tempo per ulteriori emendamenti e per la valutazione approfondita delle proposte attuali.

Tra le strade percorribili spunta la proposta di una nuova edizione dello spalma crediti e spalma detrazioni. Quindi, possibilità di spalmare in 10 anni (ovvero 15 anni) la detrazione fiscale o l’utilizzo dei crediti, invece che negli anni ordinariamente previsti. La soluzione, se dovesse passare, andrebbe a riguardare quei bonus edilizi per i quali l’utilizzo è in numero di quote inferiore a 10. Quindi:

  • superbonus;
  • bonus barriere architettoniche 75%;
  • sisma bonus ordinario.

Per altri bonus edilizi, come ad esempio il bonus ristrutturazione e l’ecobonus ordinario, lo sgravio fiscale già ordinariamente si spalma in 10 quote annuali di pari importo.

Riassumendo…

  • il decreto Agevolazioni fiscali (decreto-legge n. 39/2024) è in esame al Parlamento per la conversione in legge
  • spunta una nuova possibile edizione dello spalma crediti e spalma detrazioni
  • quindi, possibilità (dietro opzione) di spalmare la detrazione fiscale in 10 anni (ovvero 15 anni) invece che le 4 o 5 ordinariamente previste
  • per saperne di più, occorrerà, comunque, aspettare la conversione definitiva del decreto.