Il 25 settembre 2022 gli italiani sono chiamati alle urne. C’è da eleggere il nuovo Parlamento dopo lo scioglimento anticipato delle Camere. Ci sarà poi da formare il nuovo governo.

Il nuovo esecutivo dovrà affrontare con urgenza diverse grane. Riforma pensioni, riforma fiscale e caro energia sono solo alcune delle questioni da risolvere.

Cosa ne sarà, invece, dei bonus casa? Quali saranno prorogati e quali, invece, scompariranno?

Per adesso, nessun partito politico, nel proprio programma elettorale, sembra dare attenzione alla cosa. Ce’ il bonus facciate, ad esempio, che è in scadenza con le spese sostenute fino al 31 dicembre 2022.

C’è poi il bonus 110 che già Draghi non aveva più intenzione di rifinanziare ed anch’esso in scadenza (non per tutti).

Bonus casa, le scadenze del 110

In ambito bonus casa, la legge di bilancio 2022 è intervenuta sul superbonus 110, prorogando l’incentivo fiscale. In dettaglio, l’attuale calendario di scadenza è il seguente.

Se trattasi di lavori fatti sull’edificio condominiale (parti comuni), il 110 spetta fino al 31 dicembre 2025. Tuttavia, la percentuale di sgravio fiscale scende nel tempo e sarà del:

  • 110% per le spese sostenute fino al 31 dicembre 2023
  • 70% per le spese sostenute nel 2024
  • 65% per le spese sostenute nel 2025.

Stesse cose valgono anche per le persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arte e professione, per gli interventi su edifici composti da due a 4 unità immobiliari distintamente accatastate, anche se posseduti da un unico proprietario o in comproprietà da più persone fisiche.

Medesima scadenza anche per interventi effettuati da Onlus (Organizzazioni non lucrative di utilità sociale), dalle organizzazioni di volontariato e dalle associazioni di promozione sociale iscritte negli appositi registri.

Per chi il 110 finisce prima

Ci sono poi coloro per il quali il superbonus finisce prima. Infatti, il bonus 110 è:

  • fino al 31 dicembre 2022 (con detrazione al 110%), per gli interventi effettuati da persone fisiche sugli edifici unifamiliari, a condizione che al 30 settembre 2022 siano stati effettuati lavori per almeno il 30% dell’intervento complessivo (c.d. SAL 30%)
  • fino al 31 dicembre 2023 (con detrazione al 110%), per gli interventi effettuati dagli Iacp (ed enti con le stesse finalità sociali) su immobili, di proprietà o gestiti per conto dei comuni, adibiti a edilizia residenziale pubblica, a condizione che al 30 giugno 2023 siano stati eseguiti lavori per almeno il 60% dell’intervento complessivo. Stessa scadenza anche per le cooperative di abitazione a proprietà indivisa per interventi su immobili assegnati in godimento ai propri soci.

Gli altri bonus casa

Gli altri bonus casa sono in essere per adesso fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2024 (legge di bilancio 2022).

In particolare facciamo riferimento ai seguenti:

  • ristrutturazioni edilizie (detrazione 50%)
  • riqualificazione energetica (c.d. ecobonus)
  • mobili e grandi elettrodomestici (detrazione 50%)
  • sisma (detrazione 75% ecc.)
  • verde (detrazione 36%).

Discorso diverso per il bonus facciate. La legge di bilancio 2022 lo ha prorogato fino alle spese sostenute entro il 31 dicembre 2022. Inoltre ne ha ridotto la percentuale di detrazione dal 90% al 60%. Pertanto, se il nuovo governo non interverrà con proroga, si rischia che nel 2023 il bonus facciate non ci sarà più.