Ultimi mesi dell’anno che per lavoratori dipendenti potrebbe presentarsi più ricco grazie ad alcuni bonus busta paga messi in campo dal nostro legislatore contro il caro bollette ed il caro benzina.

Un importo in più allo stipendio che può arrivare fino a 800 euro ed in alcuni casi fino a 950 euro. Questo grazie al cumulo di certi benefici. Benefici che ad alcuni lavoratori spettano di diritto mentre ad altri è nella facoltà dell’azienda (datore di lavoro) concederli o meno.

Facciamo riferimento a

  • Bonus busta paga di 150 euro (art. 18 decreto Aiuti ter)
  • Bonus benzina di 200 euro (art. 2 decreto Ucraina bis)
  • Bonus bollette 600 euro (art. 12 decreto Aiuti bis).

Bonus busta paga 150 euro

Il decreto Aiuti ter del governo uscente Mario Draghi ha previsto un bonus busta paga di 150 euro per lavoratori dipendenti.

Si tratta di un contributo una tantum che sarà erogato direttamente dal datore di lavoro in busta paga sulla retribuzione di competenza del mese di novembre 2022.

Il datore di lavoro poi lo recupera nella forma della compensazione nel flusso Unimenes.

I 150 euro, tuttavia, non spettano a tutti ma solo a coloro che rispettano determinati requisiti. In dettaglio il lavoratore deve:

  • avere un contratto di lavoro dipendente in essere alla data del 1° novembre 2022
  • avere una retribuzione imponibile previdenziale del mese di novembre 2022 non superiore a 1.538 euro
    non essere titolare di pensione, NASPI, dis-coll o reddito di cittadinanza.

Deve, inoltre, preventivamente presentare all’azienda il modello di autocertificazione bonus busta paga 150 euro in cui autodichiara i requisiti.

Bonus benzina e bollette

Mentre il bonus busta paga 150 euro è un diritto del lavoratore dipendente (quindi, chi ne ha i requisiti ha diritto a riceverlo e l’azienda non può sottrarsi nel pagarlo), ci sono altri due bonus che, invece, sono nella facoltà del datore di lavoro erogarli. Inoltre questi può anche decidere di erogarli solo ad alcuni lasciando fuori altri.

Ci riferiamo al bonus benzina di 200 euro (che non è da confondersi con il bonus 200 euro busta paga di luglio scorso) ed il bonus bollette di 600 euro.

Per comprendere la portata dei due bonus, però dobbiamo richiamare cosa prevede l’art. 51 del TUIR. Qui è stabilito che

il reddito di lavoro dipendente è costituito da tutte le somme e i valori in genere, a qualunque titolo percepiti nel periodo d’imposta, anche sotto forma di erogazioni liberali, in relazione al rapporto di lavoro.

Questo significa che le somme, in aggiunta allo stipendio, che sono erogate dal datore di lavoro concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente e, quindi, come tali sono soggette a tassazione (IRPEF).

Tuttavia, limitatamente al periodo d’imposta 2022, il legislatore ha stabilito che le somme in più erogate al dipendente non concorrono a formare il reddito da lavoro dipendente (quindi, non sono tassate) fino a

  • 200 euro se tale importo è diretto a consentire al lavoratore di fare rifornimento (bonus benzina)
  • 600 euro se tale importo è erogato per consentire al lavoratore di pagare le utenze domestiche (bonus bollette 600 euro).

Questi due bonus sono cumulativi e non alternativi. A differenze dei 150 euro, non sono nemmeno legati a limiti di reddito. Quindi, il lavoratore potrebbe ritrovarsi entrambi i bonus busta paga (per 800 euro complessivi) a cui si potrebbe andare ad aggiungere anche quello di 150 euro se rispettati i requisiti per averlo.