Terminata la fase di presentazione della comunicazione spese 2022 per avere il c.d. bonus acqua potabile, l’Agenzia delle Entrate ha definito la percentuale di beneficio spettante a ciascun richiedente.

Parliamo del credito d’imposta riconosciuto a fronte di spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di sistemi di filtraggio, mineralizzazione e raffreddamento e/o addizione di anidride carbonica alimentare. Scopo principale di questo contributo è la finalizzazione al miglioramento qualitativo delle acque per il consumo umano erogate da acquedotti.

Fu inizialmente previsto per le spese sostenute negli anni 2021 e 2022. Poi prorogato anche alle spese sostenute nel 2023. E hanno diritto sia le persone fisiche senza partita IVA sia con partita IVA. Compresi anche gli enti non commerciali, gli enti del Terzo settore e gli enti religiosi civilmente riconosciuti.

Nel Provvedimento dell’Agenzia delle Entrate del 16 giugno 2021 sono contenuti criteri e le modalità attuative del beneficio.

La percentuale di bonus acqua potabile sulle spese 2022

Il bonus acqua potabile non è automatico. Per averlo occorre inviare all’Agenzia Entrate il modello di comunicazione in cui si indicano le spese sostenute nell’anno di riferimento.

Solo dopo l’invio di tale comunicazione l’Agenzia Entrate potrà stabilire la percentuale di credito d’imposta spettante per ciascun beneficiario, in quanto l’Amministrazione deve tener conto del rapporto tra il numero di comunicazioni inviate e le risorse disponibili.

La comunicazione delle spese per avere il bonus si invia nel periodo che va dal 1° febbraio al 28 febbraio dell’successivo a quello in cui le spese sono sostenute. Pertanto, entro il 28 febbraio 2023 bisognava inviare la comunicazione per avere bonus acqua potabile sulle spese 2022.

Con il Provvedimento del 3 aprile 2023, l’Agenzia Entrate ha stabilito, quindi, la percentuale di bonus acqua potabile effettivo sulle spese 2022 godibile da ogni beneficiario ammesso. Tale percentuale è fissata al 17,9005% della spesa sostenuta.

Si tratta di una percentuale molto più bassa rispetto a quella riconosciuta sulle spese 2021.

Quest’ultima fi stabilita al 30,3745% della spesa (Provvedimento Agenzia Entrate del 31 marzo 2022).

Esempio di calcolo del credito d’imposta

Se esiste una percentuale da applicare sulla spesa sostenuta, allo stesso tempo il legislatore ha anche stabilito un importo massimo di spesa ammessa al beneficio. Tale importo è stabilito in:

  • 1.000 euro per ciascun immobile, per le persone fisiche
  • 5.000 euro per ogni immobile adibito all’attività commerciale o istituzionale, per gli esercenti attività d’impresa, arti e professioni e gli enti non commerciali.

Esempio

Sig. Antonio (senza partita IVA) ha sostenuto una spesa 2022 per euro 2.000. Questi può avere il bonus acqua potabile, quindi, su un massimo di 1.000 euro. Il credito teorico spettante sarebbe di 500. Su tale importo applicherà la percentuale. Pertanto, il bonus acqua potabile sarà il 17,9005% di 500 euro, ossia 89,50 euro.

Il beneficio è utilizzabile per le persone fisiche non esercenti attività d’impresa o di lavoro autonomo:

  • nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta di sostenimento delle spese agevolabili e in quelle successive fino a quando non se ne conclude l’utilizzo
  • ovvero in compensazione in F24 (codice tributo 6975 – Risoluzione n. 17/E del 1° aprile 2022).

Per gli altri soggetti, esclusivamente in compensazione in F24 (codice tributo 6975).