Il percorso del bonus 200 euro partite iva è stato molto travagliato, infatti ancora oggi non è possibile richiedere l’indennità prevista dal DL 50/2022, decreto Aiuti.

Tale decreto ha previsto l’istituzione di un fondo per l’erogazione del bonus in favore delle partite iva. Però ha rimandato ad un ulteriore provvedimento del Ministero del Lavoro, la definizione dei criteri per la concessione dell’indennità una tantum, le modalità di riconoscimento, nonché i limiti reddituali da rispettare. Tale provvedimento è stato approvato di recente, ha ottenuto il lasciapassare della Corte dei Conti, ma non è stato ancora pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

Ciò significa che a oggi non è ancora in vigore.

A ogni modo, il decreto Aiuti-ter ha innalzato, nel rispetto di precisi requisiti, il bonus 200 euro a 350 euro, infatti da qualche giorno si sta sentendo parlare di bonus 350 euro.

Fin dall’inizio ci siamo chiesti se i soldi messi a disposizione dello Stato sarebbero bastati. Addirittura abbiamo ipotizzato un click day. Tuttavia, dopo l’incontro tra l’Associazione degli Enti previdenziali privati, AdEPP e l’INPS, tale preoccupazione è stata superata. I soldi basteranno a soddisfare tutte le richieste.

Attenzione, tale riunione è avvenuta prima dell’approvazione del decreto Aiuti-ter che ha portato il bonus 200 euro partite iva a 350 euro.

Dunque, ora è lecito chiedersi se le risorse basteranno a soddisfare tutte le domande.

Il bonus 200 euro per le partite Iva

Il bonus 200 euro partite iva potranno richiederlo:

  • lavoratori autonomi e professionisti iscritti alle gestioni previdenziali dell’INPS, nonché
  • i professionisti iscritti alle casse private che, nel periodo d’imposta 2021.

Sono ammessi al bonus coloro che hanno percepito un reddito complessivo non superiore a 35.000 euro.

Questo non è l’unico requisito richiesto. Infatti, chi richiede il bonus 200 euro deve essere iscritto alla cassa previdenziale di riferimento già alla data del 18 maggio, giorno di entrata in vigore del decreto Aiuti.

Inoltre, è necessario che la partita iva sia attiva e l’attività lavorativa avviata e che sia stato effettuato almeno un versamento, totale o parziale, per la contribuzione dovuta alla gestione previdenziale per la quale è richiesta l’indennità. Con competenza a decorrere dall’anno 2020.

Dal bonus 200 euro al bonus 350 euro. Risorse sufficienti a pagare tutti?

Con il decreto Aiuti-ter, di cui al momento non c’è ancora il testo definitivo,  il bonus 200 euro partite iva, viene innalzato a 350 euro.

Attenzione, hanno diritto all’aumento del bonus a 350 euro solo coloro che abbiano percepito nel 2021 un reddito complessivo non superiore a 20.000 euro.

Dopo l’intervento del decreto Aiuti-ter, è sorto per tutti il dubbio se ora le risorse destinate al bonus 200 euro basteranno a soddisfare tutte le richieste.

Ebbene, c’è da dire che con il 2° decreto Aiuti, il Governo ha integrato le risorse che sarebbero state sufficienti a coprire tutte le richieste di bonus. Da qui, è stato scongiurato un possibile click day. Inoltre, il decreto Aiuti-ter che ha portato il bonus a 350 euro ha previsto un ulteriore stanziamento di fondi. Pari a 412, 5 milioni di euro. Nel complesso, le risorse dovrebbero essere sufficienti a soddisfare tutte le richieste di bonus.