Il bonus 200 euro partite IVA è ancora in stallo. Il governo è in ritardo con le previsioni di emanazione del decreto attuativo. Senza questo provvedimento, infatti, non è dato conoscere requisiti, tempi e modalità di domanda.

Ancora una volta, una grande fetta di contribuenti italiani si sente presa in giro ed è oggetto di disparità di trattamento rispetto ad altre categorie di lavoratori.

Ricordiamo che il bonus 200 euro una tantum è previsto con il decreto Aiuti. Per i lavoratori dipendenti è disciplinato dall’art. 31. Per altre categoria (pensionati, percettori di NASPI, reddito di cittadinanza, lavoratori autonomi senza partita IVA, colf e badanti, ecc.) dall’art.

32.

Per i soggetti appena menzionati già sono noti anche i requisiti e le modalità di erogazione. Ad esempio, i lavoratori dipendenti riceveranno il bonus 200 euro busta paga a luglio (presentando all’azienda un modello autocertificazione requisiti). I pensionati lo avranno in automatico (anch’essi a luglio).

Bonus 200 euro partite IVA, chi può averlo

Per le partite IVA, invece, l’indennità è prevista dall’art. 33 del menzionato decreto Aiuti. La norma istituisce un fondo da 500 milioni di euro da destinare al bonus 200 euro partita IVA.

Per averlo sarà necessario presentare apposita domanda. Quindi, NON sarà automatico. Potranno avere il beneficio:

  • lavoratori autonomi e i professionisti iscritti alle gestioni Inps, alla gestione separata o alla gestione previdenziale di appartenenza
  • coltivatori diretti, mezzadri e coloni
  • artigiani ed esercenti attività commerciali
  • imprenditori agricoli a titolo principale
  • pescatori autonomi, della piccola pesca marittima e delle acque interne.

Perché in ritardo

Lo stesso art. 33, stabilisce demanda ad un ulteriore decreto la definizione dei tempi e modalità di richiesta, oltre che dei requisiti.

Tale provvedimento era da emanarsi entro 30 giorni dall’entrata in vigore decreto Aiuti. Quindi, considerando che quest’ultimo è entrato in vigore il 18 maggio 2022, ne consegue che il provvedimento era da emanarsi entro il 17 giugno scorso.

Promessa non mantenuta dal governo, visto che ad oggi nemmeno l’ombra esiste di tale decreto attuativo del bonus 200 euro partite IVA.