A luglio, i lavoratori dipendenti (pubblici e privati) riceveranno su quella mensilità (quindi, busta paga di competenza mese di luglio) il bonus 200 euro busta paga. Parliamo dell’indennità una tantum prevista con l’art. 31 del decreto Aiuti.

Il beneficio sarà datore in automatico dal datore di lavoro il quale poi lo recupera con la compensazione. Il lavoratore, tuttavia, deve preventivamente consegnare al datore stesso un’autodichiarazione in cui attesta il possesso dei requisiti previsti dalla norma.

Bonus 200 euro lavoratore dipendente: i requisiti da autocertificare

Nel modello di autocertificazione bonus 200 euro busta paga, il lavoratore, in dettaglio dichiara (sotto la propria responsabilità) di:

  • non essere titolare delle prestazioni di cui all’articolo 32, commi 1 e 18 del medesimo decreto Aiuti (reddito cittadinanza, NASPI, pensione, ecc.)
  • aver beneficiato dell’esonero contributivo dello 0,8% previsto dall’articolo 1, comma 121, della Legge n. 234 del 2021 nel primo quadrimestre 2022 per almeno una mensilità (eventuale per coloro che non risultavano in forza nel primo quadrimestre 2022).

Inoltre si impegna a non dichiarare ad altri datori di lavoro di averne diritto all’indennità.

Questo perché, il bonus 200 euro busta paga spetta una sola volta, anche in presenza di più rapporti di lavoro.

Come verificare il requisito reddituale

Il requisito più importante da verificare è quello relativo all’esonero contributivo dello 0,8%. Esonero cui hanno diritto coloro che hanno una retribuzione imponibile previdenziale non superiore a 2.692 euro.

Questo requisito reddituale deve essere verificato per almeno un mese del primo quadrimestre 2022. In altre parole è sufficiente che in una delle buste paga dei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile di quest’anno, la voce “retribuzione imponibile previdenziale” non superi la citata soglia.

Pertanto, se il dipendente intende verificare il diritto o meno al bonus 200 euro busta paga, basta che legga la citata voce nelle buste paga dei menzionati mesi. Se in uno di esse non si supera il menzionato limite, il bonus spetta.

E’ anche l’INPS, infatti, nel Messaggio n. 2397 del 13 giugno 2022, a dire che l’indennità spetta al lavoratore purché venga rispettato il limite della retribuzione mensile, da intendersi come retribuzione imponibile ai fini previdenziali, di 2.692 euro.