“Può darsi che il denaro rovini il carattere; ma certamente la sua mancanza non lo migliora“, affermava John Steinbeck. I soldi, d’altronde, si rivelano utili nelle circostanze più disparate. A partire dall’alimentazione fino ad arrivare alle bollette, non manca occasione in cui dobbiamo sborsare del denaro.

Un’operazione di per sé semplice, ma che ultimamente risulta essere per molte famiglie davvero molto complicata. Questo perché, a causa della crisi economica in corso, non riescono a sostenere le varie spese.

Fortunatamente in tale ambito giungono in aiuto alcuni bonus messi in campo dal Governo, come quelli una tantum da 200 euro co.co.co e 150 euro.

Bonus 200 euro e bonus 150 euro una tantum

Il bonus 200 euro co.c.o.co. una tantum, introdotto con il Decreto Aiuti, è destinato a coloro che nel corso del 2021 hanno ottenuto un reddito complessivo pari a massimo 35 mila euro. Il bonus da 150 euro, invece, è stato introdotto con il Decreto Aiuti – ter ed è rivolto a chi nel corso del 2021 ha ottenuto un reddito pari a massimo 20 mila euro.

Tra i soggetti aventi diritto si annoverano i dottorandi di ricerca, gli assegnisti e i titolari di rapporti di collaborazione coordinata e continuativa. Molti di questi si sono visti rifiutare la domanda dei bonus poc’anzi citati perché mancanti dell’iscrizione formale alla Gestione Separata. Quest’ultimo, infatti, rappresentava un requisito per accedere a tali contributi una tantum. Proprio in tale ambito giungono delle importanti novità.

Dottorandi e assegnisti: domande riesaminate in automatico anche senza iscrizione alla gestione separata

Attraverso un comunicato stampa datato 31 gennaio 2023, l’Istituto Nazionale della Previdenza Sociale ha fatto sapere che tutte le domande inviate da dottorandi, assegnisti e lavoratori co.co.co. saranno riesaminate d’ufficio. Ovvero tale operazione verrà effettuata dall’Inps senza che i soggetti interessati debbano effettuare apposita richiesta.

Ma non solo, sempre come si evince dal comunicato stampa, le categorie poc’anzi citate potranno beneficiare del pagamento dei due bonus anche in caso di mancata iscrizione alla gestione separata.

Entrando nei dettagli si legge che:

“ai soli fini dell’erogazione delle due indennità, il requisito dell’iscrizione si riterrà soddisfatto in presenza della contribuzione connessa all’attività svolta dagli utenti interessati. Per velocizzare i tempi di liquidazione dei provvedimenti e procedere al pagamento delle indennità, l’INPS ha avviato d’ufficio un riesame centralizzato delle richieste già inoltrate”.

Sempre l’Inps, inoltre, è al lavoro per semplificare il meccanismo di riesame per le domande dei lavoratori in part time ciclico verticale che hanno avuto esito negativo.