Saranno circa 22 milioni i potenziali beneficiari del nuovo bonus 150 euro “una tantum” previsto con il decreto Aiuti ter.

Questo nuovo afflusso di denaro per i cittadini riporta un po’ alla mente la famosa scena della serie TV “La Casa di Carta”, quando la cittadinanza in difficoltà riceve un inaspettato, quanto gradito, contributo che piove letteralmente dal cielo. In questo caso, artefice dell’elargizione sarà lo Stato, grazie al nuovo provvedimento contro il caro bollette varato dal Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2022.

Un contributo che vedrà come destinatari gli stessi soggetti ammessi al bonus 200 euro del precedente decreto Aiuti. E’ quanto annunciato in conferenza stampa dal Ministro dell’Economia, Daniele Franco. Tuttavia, cambiano, i requisiti.

Questi, dunque, dovrebbero essere i destinatari:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • percettori di reddito cittadinanza
  • percettori NASPI e disoccupazione agricola
  • lavoratori autonomi
  • lavoratori stagionali
  • titolari di rapporto di lavoro co.co.co.
  • lavoratori Sport e Salute
  • colf e badanti
  • dottorandi e assegnisti
  • incaricati alle vendite.

Come sarà pagato il bonus 150 euro

Un nuovo sussidio, dunque, finalizzato a dare sostegno a lavoratori e famiglie contro il caro prezzi. Si differenzia dal bonus 200 euro sia per importo che per requisiti.

Si parla, infatti, di bonus 150 euro. Anche questo sarà una tantum. Quindi, per una sola volta. La formula di erogazione sarà la stessa. Busta paga per i dipendenti, cedolino pensione per i pensionati, ricarica sulla carta Rdc per i percettori di reddito di cittadinanza.

Automatico (quindi, senza domanda) per questi soggetti. Sarà, invece, necessaria richiesta per gli altri (lavoratori autonomi, colf e badanti, ecc.).

Per sapere se i dipendenti dovranno presentare autodichiarazione requisiti in azienda dobbiamo aspettare di conoscere il contenuto ufficiale del decreto Aiuti ter.

Cambia il requisito reddituale

Ciò che con certezza è stato detto è che il requisito reddituale per avere il bonus 150 euro è diverso da quello di 200 euro.

Mentre per quest’ultimo era richiesto un reddito personale anno 2021 non superiore a 35.000 euro, per quello di 150 euro tale soglia scende a 20.000 euro.

Ciò riduce ampliamente la platea di beneficiari.

Per averlo in busta paga è necessario che il lavoratore abbia una retribuzione imponibile riferita al mese di novembre non superiore a 1.538 euro.

Il beneficio dovrebbe essere erogato tra i mesi di novembre e dicembre di questo stesso anno 2022. Per chi dovrà fare richiesta sarà necessario definire i tempi di domanda. Non dovrebbe essere, infatti, automatico per chi, ad esempio, ha già fatto domanda per quello di 200 euro. In altre parole chi ha chiesto il bonus 200 euro e, avendone i requisiti, vuole anche il bonus 150 euro dovrà presentare comunque richiesta.