Ancora una boccata d’ossigeno per i pensionati. Questa volta nel mese di novembre 2022, quando riceveranno il nuovo bonus 150 euro “una tantum” previsto con il decreto Aiuti ter approvato dal Consiglio dei Ministri del 16 settembre 2022.

Un contributo che, così come il precedente bonus 200 euro di luglio scorso, permetterà di alleggerire il caro bollette. Tuttavia, rispetto a quello di luglio, questo di 150 euro spetterà ad una platea di pensionati ridotta. Infatti, è abbassata la soglia reddituale al di sopra della quale il beneficio non spetta.

Elenco beneficiari

In attesa che il testo ufficiale del decreto Aiuti ter sia reso pubblico, dalle anticipazioni del Ministro dell’Economia, Daniele Franco, i destinatari del bonus 150 euro sarebbero gli stessi dei 200 euro. Quindi:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • percettori redditi di cittadinanza
  • percettori NASPI, disoccupazione agricola e altre prestazioni INPS
  • lavoratori autonomi
  • lavoratori stagionali e dello spettacolo
  • titolari di rapporto di lavoro co.co.co.
  • lavoratori Sport e Salute
  • colf e badanti
  • dottorandi e assegnisti
  • incaricati alle vendite.

Per tutti, l’erogazione dovrebbe avvenire tra i mesi di novembre e dicembre. Anche se cono modalità differenti. Ad esempio, i dipendenti lo avranno in busta paga, i pensionati sul cedolino pensione, ecc. Insomma, le modalità dovrebbero essere identiche a quelle previste per il bonus 200 euro. Quindi, per il bonus 150 euro c’è chi dovrà fare domanda e chi no.

Bonus 150 euro pensionati, si abbassa il requisito reddituale

Cambia il requisito reddituale. Mentre per il bonus 200 euro era richiesto che il reddito personale del 2021 non doveva essere inferiore a 35.000 euro, per il bonus 150 euro tale limite scende a 20.000 euro.

Quindi, il bonus 150 euro spetta a condizione che il reddito personale del pensionato riferito al 2021 non sia superiore a 20.000 euro. Come per il bonus 200 euro pensionati (art. 32 decreto Aiuti) anche in questo caso il reddito di 20.000 euro deve essere quello al netto di contributi previdenziali.

Inoltre nel calcolo non devono essere considerati:

  • i trattamenti di fine rapporto comunque denominati
  • il reddito della casa di abitazione
  • le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.

Sarà erogato direttamente dall’INPS sul cedolino pensione di novembre 2022 (quindi, non sarà necessario fare alcuna domanda). Anche questo sussidio non costituirà reddito ai fini fiscali e nemmeno ai fini del pagamento di prestazioni previdenziali ed assistenziali. Dunque, l’importo sarà quello netto. Inoltre non sarà cedibile, sequestrabile e neanche pignorabile.

Insomma, un funzionamento identico al bonus 200 euro pensionati. Bisogna, comunque, attendere il testo ufficiale del decreto Aiuti ter, ad esempio, anche per capire da quando deve decorrere la pensione per aver diritto al beneficio. Quindi, se il bonus spetta anche a chi va in pensione dal 1° novembre 2022.