Percepisco l’assegno sociale ed in più anche l’indennità di accompagnamento. Sommano i due redditi per il 2021 supero l’importo di 20.000 euro, ossia il requisito per godere del bonus 150 euro a novembre 2022. Il mio consulente fiscale non mi ha mai fatto riportare in dichiarazione redditi la suddetta indennità di accompagnamento. Vi chiedo, invece, se questa invece deve essere considerata ai fini del calcolo dei 20.000 euro. Lo chiedo perché se è così sono fuori dal bonus 150 euro.

Un pensionato, nostro lettore, ci ha inviato questo quesito a cui andiamo a dare soluzione.

I destinatari

Il bonus 150 euro una tantum è quello previsto con il decreto Aiuti ter (art. 18, 19 e 20). Fa seguito a quello di 200 euro del primo decreto Aiuti. Come quest’ultimo, anche i 150 euro spettano a:

  • lavoratori dipendenti
  • pensionati
  • percettori redditi di cittadinanza
  • percettori NASPI, disoccupazione agricola e altre prestazioni INPS
  • lavoratori autonomi (con o senza partita IVA)
  • lavoratori stagionali e dello spettacolo
  • titolari di rapporto di lavoro co.co.co.
  • lavoratori Sport e Salute
  • colf e badanti
  • dottorandi e assegnisti
  • incaricati alle vendite.

Per averlo è necessario rispettare un requisito reddituale.

Il requisito reddituale per il bonus 150 euro

Per i lavoratori dipendenti è stabilito che per avere il bonus 150 euro è necessario che la retribuzione imponibile del mese di novembre 2022 non risulti superiore a 1.538 euro. Qui, l’INPS (Circolare n. 116 del 17 ottobre 2022)) ha chiarito che il riferimento deve essere all’imponibile previdenziale.

Per le altre categorie di potenziali beneficiari, invece, è richiesto che il reddito personale del 20201 non risulti superiore a 20.000 euro. A questo proposito, lo stesso decreto Aiuti, stabilisce che tale reddito deve essere considerato al netto di contributi previdenziali ed assistenziali. Inoltre non concorrono al calcolo di questa soglia:

  • i trattamenti di fine rapporto comunque denominati
  • il reddito della casa di abitazione
  • le competenze arretrate sottoposte a tassazione separata.

Bonus 150 euro, la rilevanza dell’accompagnamento

Il decreto Aiuti ter, dunque, a quanto pare non esclude espressamente dal calcolo dei 20.000 euro l’indennità di accompagnamento.

Tuttavia, l’indennità di accompagnamento è una prestazione erogata dall’INPS a chi necessità di assistenza continua in quanto non ha capacità di autonoma deambulazione. Si tratta di una prestazione irrilevante ai fini fiscali. Questo significa che per chi la percepisce non fa reddito e non è nemmeno da riportare in dichiarazione dei redditi.

Non facendo reddito, ne consegue che essa non deve concorrere nemmeno al calcolo della soglia dei 20.000 euro per verificare la spettanza o meno del bonus 150 euro.