Ci siamo quasi, i pensionati, sul cedolino pensione di novembre 2022, riceveranno il bonus 150 euro una tantum previsto con il decreto Aiuti ter (art. 19). Tra i beneficiari di questa indennità anche i lavoratori dipendenti (art. 18). Questi ultimi lo ricevono in busta paga, sulla retribuzione di competenza del mese di novembre 2022.

Nessuna delle due categorie per avere il bonus deve presentare domanda. L’unica differenza è che i dipendenti devono presentare al datore di lavoro il modello di autocertificazione bonus 150 euro busta paga, con cui attestano il possesso di tutti i requisiti previsti.

A proposito di requisiti, c’è un’altra differenza sostanziale tra pensionati e dipendenti. Per avere il bonus 150 euro pensionati è necessario che il reddito personale del soggetto riferito al 2021 non risulti superiore a 20.000 euro. Per il bonus 150 euro busta paga, invece, è richiesto che la retribuzione imponibile previdenziale del mese di novembre 2022 non sia superiore a 1.538 euro.

Dopo il doveroso riepilogo, andiamo a vedere se l’indennità una tantum ha degli effetti sulla c.d. cessione del quinto pensione e stipendio?

La cessione del quinto (come funziona)

La cessione del quinto pensione e stipendio è lo strumento attraverso cui il pensionato o il lavoratore possono chiedere prestiti ad istituti di credito e finanziari.

La rata del prestito è trattenuta direttamente sulla pensione o busta paga e non può essere superiore ad un quinto dell’importo mensile della pensione o stipendio stessi.

Esempio

Per una pensione mensile di 1.800 euro, la rate del prestito legata alla cessione del quinto non può superare 1/5 di 1.800 euro, ossia 600 euro.

Ricordiamo anche che per la cessione quinto pensione:

  • la durata del contratto di prestito non può superare i 10 anni
  • è obbligatoria la stipula di contratto assicurativo a copertura del rischio di premorienza del pensionato che chiede il prestito.
  • non possono, in ogni caso, formare oggetto della cessione del quinto, le seguenti prestazioni:
    • pensioni e assegni sociali
    • invalidità civili
    • assegni mensili per l’assistenza ai pensionati per inabilità
    • assegni di sostegno al reddito
    • assegni al nucleo familiare
    • pensioni con contitolarità per la quota parte non di pertinenza del soggetto richiedente la cessione
    • prestazioni di esodo.

Gli effetti del bonus 150 euro sulla pensione (esempio pratico)

Per espressa previsione dei menzionati art.

18 e 19 del decreto Aiuti ter, il bonus 150 euro NON è:

  • cedibile
  • sequestrabile
  • pignorabile.

Questo significa che l’indennità non concorre ad aumentare la base per la cessione del quinto.

Esempio

Si consideri un pensionato con pensione mensile di 1.600 euro. Questi a novembre 2022 avrà il bonus 150 euro. Quindi, la pensione di novembre sarà 1.750 euro. Il pensionato vuole una cessione del quinto. L’importo massimo della rata del prestito potrà essere 1/5 di 1.600 euro e non 1/5 di 1.750 euro.