La tua casa ha bisogno di essere ristrutturata e i lavori da fare non sono pochi. Hai cercato soluzioni ovunque quando, finalmente, si accende una luce in fondo al tunnel. Il bonus 110 potrebbe risolvere un bel po’ di problemi. Ti metti in moto con entusiasmo ma arrivano le prime delusioni. La Banca ti risponde con un bel “No”. Gli intermediari che potevano accollarsi la tua detrazione sono diventati introvabili.

Quei lavori, però, si devono fare: è in arrivo l’inverno, le bollette di gas e luce sono aumentate e quei vecchi infissi vanno assolutamente cambiati se vuoi riscaldare casa senza dilapidare un capitale!

Come fare? Ebbene, la soluzione c’è: in questi casi – se tuo padre non può – può venirti in aiuto anche la vecchia zia che ti è tanto affezionata.

Il bonus 110, come noto, si sostanzia in una detrazione fiscale riconosciuta a fronte di spese sostenute per particolari lavori edili sulla casa (c.d. lavori trainanti e trainati). Lo sgravio fiscale è da godere in 5 quote annuali di pari importo (oppure 4 quote se trattasi di spese sostenute dal 2022).

Pertanto, ad esempio, per una spesa sostenuta nel 2021 la prima quota di detrazione è goduta nella Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) e le restanti quote nelle successive dichiarazioni. L’ultima, ossia la quinta quota, sarà da riportarsi nella Dichiarazione redditi 2026 (anno d’imposta 2025).

In luogo della detrazione fiscale si può optare per lo sconto in fattura o cessione del credito chiedendo anche aiuto a parenti e amici.

Le vendita dell’immobile dopo i lavori

Nell’ipotesi in cui si gode del superbonus 110 nella forma della detrazione fiscale, potrebbe accadere che, durante il godimento, si proceda alla vendita o alla donazione della casa su cui sono stati fatti i lavori.

Il legislatore, nel caso di vendita stabilisce una specifica regola ad hoc. In dettaglio è previsto le quote di detrazione bonus 110 non ancora godute si trasferiscono, salvo diverso accordo, all’acquirente.

L’accordo che le quote di detrazione restano al venditore deve essere specificato nell’atto di vendita.

Esempio

Tizio nel 2021 ha sostenuto spese ammesse al 110. Questi, nella Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) e nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) gode delle prime due quote di detrazione delle 5 previste. Nel 2023 vende l’immobile oggetto dei lavori. In questa ipotesi, le restanti 3 quote di detrazione saranno godute dall’acquirente. Se, invece, Tizio vuole mantenerle per se occorre che si accordi con l’acquirente. Tale accordo deve specificarsi nell’atto notarile di compravendita.

Bonus 110, se l’immobile è donato

La stessa regola prevista per la vendita si applica anche in caso di donazione (Circolare Agenzia Entrate n. 28/E del 2022).

Esempio

Il sig. Bianchi nel 2021 ha sostenuto spese ammesse al 110. Questi, nella Dichiarazione redditi 2022 (anno d’imposta 2021) e nella Dichiarazione redditi 2023 (anno d’imposta 2022) gode delle prime due quote di detrazione delle 5 previste. Nel 2023 dona al figlio l’immobile oggetto dei lavori. In questa ipotesi, le restanti 3 quote di detrazione saranno godute dal figlio. Se, invece, il sig. Bianchi vuole mantenerle per se occorre che si accordi con il figlio e tale accordo deve specificarsi nell’atto notarile di donazione.