Il bonus da 100 euro per i lavoratori è ufficialmente confermato pure per il 2024. Si tratta del bonus contributivo che molti chiamano ancora bonus Renzi, richiamando al vecchio incentivo da 80 euro al mese dell’allora Presidente del Consiglio, Matteo Renzi. Ma a chi spetta questo benefit nel 2024?

“Buongiorno, sono un lavoratore di 26 anni che è stato assunto da una azienda di computer a novembre 2023. Mi chiedevo se avevo diritto al bonus da 100 euro in busta paga nel 2024. Ne sto sentendo parlare e mi chiedevo se mi spettava e cosa dovrei fare per prenderlo.

Bonus 100 euro nel 2024, ecco a quali lavoratori spetta in busta paga

Il bonus da 100 euro per i lavoratori dipendenti non è altro che un trattamento integrativo, alla pari del precedente bonus già citato in premessa e cioè l’ex bonus Renzi da 80 euro. Con la Legge di Bilancio il governo ha modificato alcune regole di calcolo delle detrazioni. Ma ciò non incide sul bonus che, pertanto, almeno da un punto di vista reddituale, non presenta novità sui limiti da non oltrepassare.

Il bonus va a incidere sull’Irpef, proprio mentre dal 2024 gli scaglioni IRPEF diventano tre e non più quattro. Significa che i primi due scaglioni vengono raggruppati nel primo più favorevole come aliquota. Ma in materia di imposta sul reddito delle persone fisiche cambiano le detrazioni per lavoro dipendente che vengono a loro volta equiparate a quelle dei pensionati. Passando quindi da 1.880 euro a 1.955 euro.

Come ottenere il trattamento integrativo dell’ex bonus Renzi

Tornando al trattamento integrativo, cioè al bonus del quesito del nostro giovane lettore, la fruizione dell’incentivo è commisurata alla fascia di reddito. E come vedremo, l’operato del legislatore è indirizzato verso la conservazione del trattamento integrativo nei confronti di quei lavoratori che lo percepivano già dai tempi di Matteo Renzi.

Il bonus vale 100 euro al mese e 1.200 euro all’anno per i lavoratori dipendenti con un reddito annuo fino a 15.000 euro.

Ma solo se l’ammontare delle detrazioni di imposta siano inferiori all’imposta lorda. Questa è la condizione principale che deve essere rispettata. E il meccanismo che salvaguarda gli interessati è semplice.

Infatti alle detrazioni spettanti, deve essere eliminato il surplus prima citato che equipara la detrazione per i lavoratori dipendenti a quella dei pensionati. In pratica si eliminano i 75 euro in più per garantire il bonus da 100 euro ai lavoratori con redditi fino a 15.000 euro.

Come prendere il trattamento integrativo di 100 euro?

Questo non vuol dire che il bonus 100 euro non riguardi chi prende redditi più elevato. Infatti il bonus è esteso anche ai lavoratori con redditi tra 15.000 euro e 28.000 euro, e sempre a condizione che le detrazioni spettanti sua o superiori l’imposta lorda dovuta. Ma in questo caso non è detto che il bonus resti pari a 100 euro.

Infatti l’importo del trattamento integrativo è dato dalla differenza tra le detrazioni spettanti e l’imposta lorda. Il bonus di 100 euro può essere preso mese dopo mese in busta paga ed erogato pertanto dal datore di lavoro. Perché in questo caso, il datore di lavoro funge da sostituto di imposta.

Il lavoratore però può anche rinunciare all’erogazione mese per mese in busta paga, pensando a riceverla, se spettante, a conguaglio a fine anno o addirittura l’anno dopo grazie alle dichiarazioni dei redditi.