Gli emendamenti presentati al Collegato ambientale contengono nuove regole per la bonifica dell’amianto con incentivi alle imprese dal 2016. Tra i potenziali beneficiari rientrano tutti i titolari di reddito d’impresa che effettueranno il prossimo anno interventi di bonifica dell’amianto su beni e strutture produttive. Questi ultimi potranno godere di un credito d’imposta pari al 50 per cento delle spese sostenute. Le agevolazioni previste servono a favorire gli interventi di smantellamento dell’amianto a regola mediante finanziamenti straordinari, detrazioni d’imposta e benefici fiscali per i lavoratori e i militari esposti.

Analizziamo meglio gli emendamenti.

Bonifica amianto: detrazione di imposta

Il primo gruppo di due emendamenti, inserito nel capo relativo alle disposizioni in materia di emissioni di gas ad effetto serra e di impianti per la produzione di energia, si pone di intervenire sulla Finanziaria per il 2007, relativamente alla detrazione di imposta per le spese sostenute per interenti di riqualificazione energetica di edifici esistenti. Già la legge di Stabilità 2011 aveva esteso la detrazione d’imposta agli interventi di sostituzione di scaldacqua tradizionali con scaldacqua a pompa di calore per la produzione di acqua calda sanitaria.   Inoltre si introduce alla Finanziaria del 2007 un nuovo comma (344-bis), in cui si prevede espressamente che “per le spese documentate, sostenute entro il 31 dicembre 2015, relative ad interventi di sostituzione delle coperture e degli involucri degli edifici contenenti amianto con impianti di generazione elettrica da fonti rinnovabili, spetta una detrazione dall’imposta lorda per una quota pari al 65 per cento degli importi rimasti a carico del contribuente o dell’impresa, da ripartire in dieci quote annuali di pari importo”.

Esposizione all’amianto: riduzione dei rischi

Il secondo gruppo di emendamenti, inserito nelle disposizioni varie in materia ambientale, si focalizza nella riduzione del rischio di esposizione all’amianto e prevede benefici e contribuzioni per i lavoratori civili e militari esposti.

E’ fatto comunque obbligo agli imprenditori di diminuire progressivamente il rischio di esposizione ad amianto, mediante la graduale sostituzione dei materiali in amianto con altri prodotti equivalenti, non contenenti amianto, né altre sostanze potenzialmente cancerogene. Si precisa che tutti gli interventi di bonifica dell’amianto devono essere ultimati entro il primo gennaio 2020. Da questa data non sarà ammessa alcuna esposizione professionale ed ambientale ad amianto. Ad oggi I lavoratori esposti all’amianto e i lavoratori esposti che intendano ottenere il riconoscimento dei benefici previdenziali: devono presentare domanda agli enti previdenziali presso i quali sono iscritti entro un anno dalla data di entrata in vigore della disposizione. Gli appartenenti alle Forze armate e alle Forze di polizia (comprese l’Arma dei carabinieri e la Guardia di finanza) hanno diritto alle maggiorazioni contributive con il coefficiente pari all’1,5 del periodo di esposizione se durante l’attività di servizio prestata nelle installazioni o a bordo di naviglio dello Stato sono stati esposti ad amianto per oltre dieci anni. Per le novità in tema di smaltimento di rifiuto speciali leggi approfondimento sull’obbligo di iscrizione al SISTRI.

Finanziamenti straordinari alle imprese per lo smaltimento dell’amianto

Il terzo emendamento, inserito fra le “modifiche alla parte terza del TUA in materia di difesa del suolo”, infine, detta disposizioni allo scopo di attuare la risoluzione del Parlamento europeo del 14 marzo 2013 sulla minacce per la salute sul luogo di lavoro legate all’amianto e le prospettive di eliminazione di tutto l’amianto esistente e concorrere alla tutela e alla salvaguardia della salute e dell’ambiente anche attraverso l’adozione di misure straordinarie tese a promuovere e a sostenere la bonifica dei beni e delle aree contenenti amianto.

Si prevede che i titolari di reddito d’impresa che effettuano nell’anno 2016 interventi di bonifica dell’amianto su beni e strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato possano beneficare di un credito d’imposta nella misura del 50 per cento delle spese sostenute per i predetti interventi entro il limite di spesa di 5,667 milioni di euro per ciascuno degli anni 2017, 2018 e 2019. Il credito viene ripartito in tre quote annuali di pari importo e indicato nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta di riconoscimento del credito e nelle dichiarazioni dei redditi relative ai periodi di imposta successivi nei quali il credito è utilizzato. Si specifica altres&igrav