Una delle tasse più odiate dagli italiani. Sicuramente una di quelle che a molti fa sorgere più di qualche dubbio sul perché debba essere pagata. Parliamo naturalmente del bollo auto, che una volta veniva considerata una tassa di circolazione ma che adesso effettivamente è una tassa di proprietà sui veicoli a motore. Statisticamente il bollo auto è una delle tasse più evase dagli italiani. Anche perché è dovuta su qualsiasi veicolo a motore iscritto al PRA a nome di un contribuente. Essendo tassa di proprietà si paga anche se il veicolo non circola, come dicevamo, fin quando è iscritto nel Pubblico Registro Automobilistico.
E ci sono contribuenti, tra cui anche il nostro lettore che ci scrive una lettera molto interessante, che non hanno mai pagato il bollo e che naturalmente hanno avuto tutti i problemi che un mancato pagamento comporta.
“Gentile redazione, mi chiamo Mauro e vi chiedo se adesso che il governo ha introdotto questa sanatoria sulle cartelle esattoriali, posso risolvere una mia annosa questione con il bollo auto. Ho sempre avuto l’auto, e ne ho cambiate anche diverse. Una cosa che non ho mai fatto, e che probabilmente non mi fa onore, è stata il pagare il bollo auto. Nella mia vita di bolli ne avrò pagati soltanto un paio. E ormai ho perso il conto delle cartelle esattoriali che mi arrivano proprio su bollo auto. Se non ricordo male alcune cartelle riguardano i bolli del 2011 e del 2012. Ma non vi nascondo che ce ne sono altre più recenti. Mi spiegate un po’ tra cancellazione delle cartelle e rottamazione, quali bolli mi verranno cancellati e quali resteranno da pagare. Vorrei chiudere la partita, e quindi pagare. Soprattutto dal momento che mi è arrivato il provvedimento di fermo amministrativo della mia attuale vettura.”

Bollo auto arretrato, mai occasione più propizia per mettersi in regola

Come dicevamo il bollo auto era e resta probabilmente la tassa più odiata dagli italiani, quantomeno insieme a canone RAI e tasse di proprietà sugli immobili.
Non pagare il bollo auto però oltre che una cosa non certo ligia dal punto di vista morale, è anche una cosa pericolosa dal punto di vista amministrativo. E il nostro lettore lo dimostra dal momento che parla anche di fermo amministrativo del veicolo. Ed effettivamente nel momento in cui non si paga il bollo auto, così come accade quando non si pagano tutte le altre tasse previste dalla normativa italiana, il serio pericolo è proprio quello di finire nei provvedimenti di esecuzione forzata. Provvedimenti tra cui c’è proprio questo fermo amministrativo. Adesso però entra in scena una profonda senatoria delle cartelle, o almeno questo è quello che si legge nella legge di Bilancio appena approvata dal Consiglio dei Ministri. Il che rende l’occasione propizia per mettersi finalmente in regola, godendo di alcuni privilegi e vantaggi.

Quali anni di bollo auto nella sanatoria?

Anche il bollo auto entra nelle cartelle che finiscono dentro i provvedimenti di sanatoria varati dal governo presieduto da Giorgia Meloni. Infatti per quelli più vecchi, che naturalmente sono quasi tutti inferiori alla soglia dei 1.000 euro, ci sarà la cancellazione definitiva e d’ufficio delle cartelle a carico di un contribuente. Si tratta delle cartelle fino al 2015 tra cui anche queste del bollo auto. Per quelle successive invece ci sarà una rottamazione delle cartelle, con la possibilità di chiudere le pendenze a rate e in maniera agevolata con lo sconto su sanzioni e interessi. In pratica il nostro lettore potrebbe davvero finire con il risolvere completamente la sua situazione debitoria nei confronti del bollo auto, perché oltre alle cartelle cancellate d’ufficio, potrebbe anche sanare quelle successive. Presentando domanda infatti avrà diritto anche alla rateizzazione di tutti quei bolli auto che sono già diventati cartella dopo il 2015 e fino al mese di giugno 2022.

Come funziona la rottamazione del bollo auto e delle sue cartelle esattoriali

esenzione bollo auto
La rottamazione del bollo auto infatti riguarderà tutte le cartelle fino a giugno 2022. Il contribuente interessato, e quindi anche il nostro lettore, dovrebbe presentare domanda non appena l’Agenzia delle Entrate Riscossione provvederà ad avviare l’operazione. Poi sarà a sua scelta se pagare in unica soluzione entro il 31 luglio 2023 o iniziare a pagare le rate a partire dalla stessa data. Infatti la prima rata di un piano di rateizzazione che può arrivare a 18 rate, scade proprio il 31 luglio 2023. La seconda rata invece scade il 30 novembre 2023. Con queste due rate il nostro lettore dovrebbe pagare il 20% dei bolli totali da versare. La restante parte del debito andrebbe versata con le restanti 16 rate tutte di uguale importo. Le rate successive saranno trimestrali e scadranno il 28 febbraio, il 31 maggio, il 31 luglio ed il 30 novembre di ciascun anno. Con la rateizzazione massima il contribuente potrà pagare fino a novembre 2027.

Ma se c’è il fermo amministrativo occorre pagare tutto e subito

Fermo amministrativo
Per quanto riguarda il problema delle ganasce fiscali e del fermo amministrativo invece il nostro lettore non è stato chiaro nel farci capire se il fermo amministrativo del veicolo è già passato o se invece è ancora al semplice preavviso di fermo. In quest’ultimo caso, se il fermo amministrativo non è stato ancora applicato al veicolo, aderendo alla rottamazione, anche a rate, il procedimento si blocca al pagamento della prima rata e il fermo non viene più applicato. Diverso il caso di un fermo già definito. Stando alle regole generali della riscossione  in Italia infatti, per sbloccare un veicolo assoggettato a fermo amministrativo occorre pagare tutto il debito pregresso. In pratica un fermo si sblocca non con il pagamento della prima rata, ma dell’ultima. Perché servirà a completare tutti i pagamenti per sbloccare il veicolo, a meno che non serva per l’attività lavorativa di un contribuente o per motivi di salute.
In questo caso resta sempre, a prescindere dalla rottamazione delle cartelle, il diritto di un contribuente a chiederne la sospensione.