Molte le famiglie italiane che stanno vivendo momenti di grave crisi reddituale, economica e finanziaria. Gli aumenti esponenziali di beni di prima necessità, dei rifornimenti e delle bollette, collegati al fatto che gli stipendi sono rimasti gli stessi e che molti hanno perso in parte o del tutto il lavoro, completano lo scenario da incubo. E molti italiani ci scrivono chiedendo informazioni su bonus e agevolazioni. E tra false notizie e false aspettative, la corsa al risparmio per milioni di famiglie è iniziata da tempo.

Alcune misure di favore per le famiglie che hanno redditi non propriamente elevati esistono. Una di queste è il bonus sociale, che di recente è stato esteso come perimetro di riferimento. Ma come si ottiene questa agevolazione sulle bollette della luce e del gas in casa e cosa occorre fare?

“Buonasera, vi scrivo per chiedervi alcune delucidazioni in merito al bonus gas e luce. Ho letto che dal primo gennaio è possibile ottenere il bonus sociale sulle bollette anche per chi ha ISEE da 15.000 euro. Per me è la prima volta che rientro dal momento che in genere l’ISEE della mia famiglia è tra 12.000 e 13.000 euro. Ma cosa dovrei fare adesso per ottenere pure io il bonus?”

Bonus sociale, di cosa si tratta

Con la definizione di bonus sociale si intende quella agevolazione che per famiglie a basso reddito, consente di pagare meno di luce, acqua e gas. Parliamo naturalmente delle bollette domestiche per questi beni che possono essere considerati di prima necessità. In genere si parla di bonus sociale, ma occorrerebbe utilizzare il plurale. Come si legge sul sito dell’ARERA, cioè dell’Autorità di Regolazione Energia Reti e Ambiente, che è un sito Ministeriale, i bonus sociali sono quello elettrico, quello sul gas e quello idrico. Provvedimenti atti a contenere e ridurre la spesa sostenuta per la fornitura di energia elettrica, di gas naturale e idrica nelle case delle famiglie che vivono, secondo i dettami normativi, in condizioni di disagio economico o fisico.

Proprio l’ARERA è l’ente pubblico che organizza questi bonus, che una volta prevedevano domanda da parte degli interessati. I cittadini che erano interessati ai bonus dovevano andare al CAF o al Patronato, o alla sede del Comune adibita all’espletamenteo della pratica, per presentare domanda. Allegando l’ISEE che resta il fattore determinante anche oggi, per poter rientrare nel beneficio.

Nessuna domanda, basta presentare la DSU

Da 8.000 la soglia ISEE per il bonus sociale è passata prima a 12.000 e adesso, dal primo gennaio 2023 con la nuova legge di Bilancio, a 15.000. Dal 1° gennaio 2021 il bonus è riconosciuto in maniera automatica alle famiglie. Nessuna domanda deve essere presentata. Basta dotarsi di un ISEE in corso di validità. Per fare ciò è necessario presentare la DSU, cioè la Dichiarazione Sostitutiva Unica all’INPS. Basterà infatti presentare l’autocertificazione dei redditi e dei patrimoni dell’intero nucleo familiare per poter ottenere l’ISEE e permettere di collegare le bollette alla banca dati dell’INPS. Chi ha un ISEE entro i 15.000 euro dovrebbe automaticamente essere inserito nel bonus sociale.

Il nuovo tetto solo per i primi tre mesi dell’anno

L’importo del bonus è variabile a seconda che riguardi l’energia elettrica, il gas o l’acqua. Per l’elettricità infatti, si distingue in 3 fasce a seconda della composizione del nucleo familiare, e cioè fino a 2 componenti, fino a 4 componenti o oltre i 4. Per il gas invece due sole fasce, una fino a 4 componenti, ed una oltre i 4. Ma per il gas distinzioni di importo del bonus erogato anche in base alla zona climatica di residenza e all’uso del gas tra riscaldamento, acqua calda ad uso domestico o entrambi.

Per l’acqua invece, il bonus è erogato in metri cubi, nel senso che viene concesso un tot di metri cubi di acqua gratuitamente e gli interessati pagheranno solo il consumo extra questo limite.

Il bonus esteso fino a 15.000 euro di ISEE vale solo per i primi 3 mesi del 2023. Infatti al momento l’estensione della platea fino a 15.000 euro riguarda solo il primo trimestre del 2023. Va detto comunque che già si parla di estendere anche ai mesi successivi questa possibilità.