Il decreto Aiuti bis contro il caro bollette. L’obiettivo è chiaro, i mezzi a disposizione pure, la reale capacità di assorbire la nuova stangata meno. Il problema non è tanto lo stanziamento delle nuove risorse, quanto il logoramento progressivo delle finanze dei cittadini portate da mesi di rincari praticamente in ogni settore. Le nuove disposizioni, probabilmente l’ultimo importante provvedimento del Governo dimissionario, andrà a intervenire proprio per cercare di cauterizzare la ferita principale portata dallo sconvolgimento economico imposto dalla pandemia.

Cercando, per quanto possibile, di riportare a livelli accettabili lo squilibrio fra potere d’acquisto e costo di beni e prodotti. In realtà le misure in arrivo sono diverse e, per questo, potrebbero alla fine portare qualche beneficio. In primis sulle bollette, l’urgenza più impellente per gli italiani. Alcune famiglie, infatti, potranno contare su alcune agevolazioni pensate appositamente per contrastare il caro utenze.

Caro bollette, interviene l’Aiuti bis

L’approvazione del decreto, arrivata lo scorso 4 agosto, ha dato il là alle prossime misure di sostegno al reddito delle famiglie. Non in forma diretta ma puramente agevolativa. Per quel che riguarda le bollette, ad esempio, si interverrà in modo deciso sui costi reali, tramite l’annullamento delle aliquote relative agli oneri generali. Per il resto, verranno confermate misure già esistenti di contrasto all’aumento dei prezzi delle materie prime energetiche, da prolungare anche per il quarto trimestre del 2022. Ad esempio i tagli agli oneri di sistema di gas e luce e la riduzione dell’Iva sui consumi di metano. L’emergenza Covid, almeno in teoria, non è più un’emergenza, almeno sul piano sanitario. Anche se il monitoraggio è costante e il bilancio di positivi e vittime è in continuo aggiornamento, la vita ha ripreso a scorrere perlopiù normalmente. Prova ne sia la corsa alle ferie estive, le prime con un’effettiva parvenza di quadro pre-pandemico.

Ma l’apparente calma non ha riempito le tasche di chi era più in difficoltà. E nemmeno i promessi aumenti delle buste paga sembrano sufficienti.

Vecchie e nuove misure

E allora ben vengano i risparmi mirati. Ad esempio, l’annullamento delle aliquote sugli oneri generali di sistema sull’energia elettrica, coinvolgerà tutte le utenze domestiche in bassa tensione, ossia con potenza fino a 16,5 kW. Anche l’Iva resta fissa al 5% sugli usi civili. Con l’unico deficit legato alla possibilità che i condomini più grandi, legati a contratti energia, restino fuori dal quadro agevolativo. Resta anche il Bonus sociale energia e gas, misura datata (legata alla Finanziaria 2006) ma tornata utile già nei mesi scorsi. Inoltre, ad Arera resta il compito di determinare le agevolazioni sulle tariffe al fine di contenere le variazioni. Fra le novità, invece, figura la fornitura del gas a prezzi calmierati ai cosiddetti clienti vulnerabili. Misura attesa per l’1 gennaio 2023 e che, a fronte della constatazione di un’effettiva difficoltà economica, consentirà ad alcuni specifici utenti di ricevere bollette meno “pesanti”. Fra questi, figurano i residenti nelle isole minori o in abitazioni emergenziali. Inclusi, inoltre, gli utenti over 75. Per il resto, bisognerà fare affidamento su possibilità più accessibili, come la rateizzazione degli importi. Anche qui, però, a determinate condizioni e partendo da un minimo base di 50 euro per la rate da versare. La speranza, in sostanza, è che le cose cambino presto.