Dal 4 maggio scorso il settore domestico ha un nuovo CCNL di categoria. Novità importante per badanti, colf, babysitter, maggiordomi e così via dicendo. Tutto nasce da una intesa trovata tra associazioni dei datori di lavoro del settore domestico e sindacati. Come di legge sul sito “tuttolavoro24.it”, il nuovo contratto collettivo lo hanno sottoscritto le associazioni Federproprietà, Uppi, Confappi, Feder.Casa, Confimpreseitalia, Unicolf, Italpmi e da Fesica-Confsal. Il nuovo contratto collettivo nazionale del settore domestico avrà 3 anni di validità. Scadenza prevista per la fine del 2025.

E nel nuovo CCNL aumenti di stipendio in arrivo. Nuove tabelle che deve seguire pure la nostra lettrice che ci chiede spiegazioni relative ad alcune pretese della sua badante.

“Salve, volevo sapere cosa c’è di vero su alcune nuove pretese che ha manifestato la badante di mio papà. Secondo lei devo aumentare lo stipendio che gli diamo di oltre il 9%. In base a quello che dice sembra che tutto ciò lo prevede la nuova normativa sul lavoro in questo settore. Lavora da mio padre da febbraio del 2022 e prende da quel giorno 1.000 euro al mese. Evidentemente non gli bastano più. Volevo sapere cosa c’è di vero nella storia che la legge prevede un aumento del 9%. Tra l’altro mi ha detto che vuole pure gli arretrati da gennaio ad aprile con lo stipendio che gli darò il 31 maggio.”

Nuovo CCNL di categoria, ecco come funziona e perché per le badanti più soldi in arrivo

È stata completata da poco la procedura di rinnovo del contratto collettivo di badanti e colf. Nuove tabelle con i minimi salariali che salgono a vantaggio delle lavoratrici e dei lavoratori del settore. Un incremento di stipendio che arriva al 9,22%. L’accordo sottoscritto il 4 maggio scorso rinnova il CCNL per il triennio 2023-2025. Rispetto al solito, anche se si parla di tabelle coi minimi salariali, al posto dei livelli contraddistinti dalle lettere dalla A alla D, ci sono 4 categorie differenziate per mansioni svolte.

E quindi, con stipendio minimo altrettanto differenziato. Nel nuovo contratto collettivo del settore la principale novità è proprio l’aumento dei minimi che giustamente la badante del padre della nostra lettrice rivendica. Un incremento esattamente pari al 9,22%. E, cosa molto interessante per le lavoratrici e i lavoratori, le decorrenza del nuovo stipendio.

Si parte dal primo gennaio 2023. Significa che effettivamente, oltre all’aumento del mese in corso il datore di lavoro dovrebbe elargire pure le differenze dei mesi di gennaio, febbraio, marzo e aprile.

Ecco le nuove cifre di aumento e come

Naturalmente l’aumento dello stipendio minimo vale per chi prende un mensile inferiore ai minimi previsti. Come per esempio prende la nostra lettrice. Nello specifico le nuove tabelle sono:

  • 1.482,94 euro categoria 1 Super;
  • 1.419,60 euro categoria 1;
  • 1.083,26 euro categoria 2 Super;
  • 1.039,58 euro categoria 2;
  • 939,12 euro categoria 3;
  • 859,81 euro categoria 4;
  • 678,13 euro prestazioni di attesa.

Badanti: nuovo CCNL 2023-2025, aumenta lo stipendio, ecco di quanto

Sempre per ciò che riguarda i livelli o le categorie prima dette, bisogna capire a cosa si riferiscono quest’inquadramenti. Nella prima categoria infatti rientrano i lavoratori che hanno la diretta responsabilità del lavoro svolto nella casa in cui prestano servizio. E si tratta di lavoratori altamente qualificati e con tutte le certificazioni necessarie previste per confermare queste loro qualifiche. È nella prima categoria super che vanno inquadrate le badanti come detto altamente qualificate. Nella categoria 1 normale sono inseriti i lavoratori che hanno responsabilità diretta della casa.

I cosiddetti collaboratori familiari e i soggetti dedicati alla cura delle persone ma con esperienza (oltre 18 mesi) e senza responsabilità rientrano nella categoria 2 super. È nella categoria due normale che in genere dovrebbero andare inserite le badanti. Perché in questa categoria rientrano i lavoratori addetti alla cura delle persone e dei lavori in casa con un’esperienza inferiore ai 18 mesi.

Le colf i giardinieri e i lavoratori generici vanno inseriti nelle categorie 3 e 4.

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