Da quest’anno, il contribuente che riceverà un avviso bonario avrà a disposizione più tempo per pagare, al di là dell’importo che gli viene contestato dal Fisco. Infatti, prima della Legge n°197/2022, Legge di bilancio 2023, il numero massimo di rate concedibili al contribuente dipendeva dall’entità delle imposte che il Fisco gli chiedeva. Ora invece, il contribuente potrà scegliere liberamente in quanto rate suddividere il pagamento.

Fermo restando un numero massimo di rate che andremo ad individuare a breve.

Di certo si tratta di una buona notizia che arriva in un momento nel quale, contribuenti e imprese, hanno grossi problemi di liquidità.

Gli avvisi bonari

Quando parliamo di avvisi bonari, facciamo riferimento a quei controlli che il Fisco può effettuare:

  • entro l’inizio del periodo di presentazione delle dichiarazioni relative all’anno successivo a quello oggetto di controllo se trattasi di controllo automatico;
  • entro il 31 dicembre del secondo anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione oggetto di controllo se trattasi di controllo formale.

Un esempio

Con il controllo automatico l’Agenzia delle Entrate può (Fonte portale Agenzia delle entrate):

  • correggere gli errori materiali e di calcolo commessi dai contribuenti nella determinazione degli imponibili, delle imposte, dei contributi e dei premi;
  • correggere gli errori materiali commessi dai contribuenti nel riporto delle eccedenze delle imposte, dei contributi e dei premi risultanti dalle precedenti dichiarazioni;
  • ridurre le detrazioni d’imposta e/o le deduzioni dal reddito indicate in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  • ridurre i crediti d’imposta esposti in misura superiore a quella prevista dalla legge ovvero non spettanti sulla base dei dati risultanti dalle dichiarazioni;
  • controllare la corrispondenza con la dichiarazione e la tempestività dei versamenti delle imposte, dei contributi e dei premi dovuti a titolo di acconto e di saldo e delle ritenute alla fonte operate in qualità di sostituto d’imposta.

Gli avvisi bonari da controllo automatico possono essere oggetto di sanatoria, grazie alle previsioni di cui alla Legge di bilancio 2023.

A ogni modo, sia se si tratta di controllo automatico, sia se si tratta di controllo formale, il contribuente può pagare il dovuto entro 30 giorni dalla ricezione dell’avviso o dalla comunicazione definitiva in caso di contestazione da parte del contribuente circa quanto evidenziato dal Fisco.

Se il contribuente decide di pagare, beneficia di una riduzione della sanzioni dal 30% al 10% sull’importo da pagare. Se invece si tratta di controllo formale, fermo restando il termine dei 30 gg, la sanzione è ridotta dal 30% al 20%.

Gli avvisi di irregolarità

Le comunicazioni di irregolarità sono inviate:

  • con raccomandata A/R, al domicilio fiscale del contribuente che ha trasmesso direttamente la dichiarazione;
  • tramite posta elettronica certificata (Pec), all’indirizzo risultante dall’Indice Nazionale degli Indirizzi di Posta Elettronica Certificata (INI-PEC);
  • attraverso il canale Entratel, all’intermediario che ha inviato in via telematica la dichiarazione.

Si ponga attenzione al fatto che la comunicazione ossia l’avviso bonario viene inviato all’intermediario solo laddove: nel frontespizio del modello di dichiarazione (sezione “Firma della dichiarazione”) è stata barrata la casella “Invio avviso telematico controllo automatizzato dichiarazione all’intermediario” e lo stesso intermediario ha accettato la scelta del contribuente, barrando a sua volta (nella sezione “Impegno alla presentazione telematica”) la casella “Ricezione avviso telematico controllo automatizzato dichiarazione”.

Detto ciò, nel caso in cui l’avviso sia inviato all’intermediario, il contribuente ha 90 giorni per pagare.

Da quest’anno nuove regole di rateazione

La Legge di bilancio ha rivisto le regole di rateazione degli avvisi bonari, sia da controllo automatico che da controllo formale.

Prima della legge citata, ex Art. 3-bis del D.Lgs 472/1997, il pagamento di quanto dovuto poteva essere rateizzato:

  • in massimo otto rate trimestrali di pari importo per debiti fino a 5.000 euro;
  • in 20 rate se il debito era superiore a cinquemila euro.

Grazie alla Legge di bilancio, sarà possibile rateizzare fino a 20 rate, al di là di quello che è l’importo totale contestato dal Fisco.

Dunque anche per importi fino a 5 mila euro.

Detto ciò, sono confermate le regole in base alle quali: l’importo della prima rata deve essere versato entro il termine di trenta giorni dal ricevimento della comunicazione. Sull’importo delle rate successive sono dovuti gli interessi, calcolati dal primo giorno del secondo mese successivo a quello di elaborazione della comunicazione. Le rate trimestrali nelle quali il pagamento è dilazionato scadono l’ultimo giorno di ciascun trimestre.

Si applicano le disposizioni in materia di lieve inadempimento, ex art.15-ter del DPR 602/73.