“Incoraggio davvero altri produttori a introdurre sul mercato auto elettriche. È una buona cosa, e loro hanno bisogno di portarle sul mercato e continuare a iterare, migliorare e produrre auto elettriche sempre migliori, e questo è ciò che porterà l’umanità a raggiungere un futuro sostenibile nel settore dei trasporti. Vorrei che crescesse più velocemente di quanto stia facendo“, ha affermato Elon Musk.

L’auto, d’altronde, ha un ruolo importantissimo nella vita di molti di noi. Questo perché ci aiuta a raggiungere in modo facile e veloce diversi posti anche geograficamente molto distanti.

Oltre agli innumerevoli vantaggi, però, non mancano le note dolenti. Basta pensare ai vari costi che bisogna sostenere per acquistare e mantenere un mezzo di trasporto.

Un elemento che porta in molti a rinunciare al sogno di guidare un’auto propria. In tale ambito giunge in aiuto il Governo che ha deciso di mettere in campo tutta una serie di bonus auto. Nonostante i vari incentivi, però, vi è un settore che stenta a decollare, ovvero quello delle auto elettriche. Ma per quale motivo?

Il problema delle auto elettriche non sono i bonus né il costo: ecco cosa manca

Dal 10 gennaio 2023 i concessionari hanno la possibilità di inserire le prenotazioni sulla piattaforma Ecobonus del Mimit, il Ministero delle Imprese e del Made in Italy, al fine di poter beneficiare degli incentivi per l’acquisto di veicoli non inquinanti. In poco più di un mese la maggior parte dei fondi sono già esauriti, eccetto quelli per le auto ibride plug-in ed elettriche.

Un aspetto che desta inevitabilmente attenzione e che porta a fare riflessioni sui motivi per cui il settore delle auto elettriche faccia fatica a farsi largo nel nostro Paese. A cercare di dare una spiegazione alla questione ci ha pensato il ministro dell’Industria e del Made in Italy Adolfo Urso che ritiene che l’Italia possa vincere tale sfida, a patto che l’Unione Europea investa in tale settore.

In particolare, secondo, il Ministro è necessario fare:

investimenti sulle catene di valore, sui chip e semiconduttori, sull’intelligenza artificiale, sulla tecnologia green, sulle batterie elettriche, su tutto quello che può consentire la riconversione produttiva di un settore così significativo per il nostro sistema industriale che è l’automotive”.

Nel corso di un’intervista radiofonica, inoltre, il ministro Urso ha sottolineato come l’Italia sia in ritardo sulla transizione nel comparto auto e pertanto sia necessario:

“accelerare sugli investimenti ma i tempi e modi che l’Europa ci impone non coincidono con la realtà europea e soprattutto italiana”.

Per quanto riguarda gli incentivi per le auto elettriche quasi inutilizzati, inoltre, ha sottolineato come il motivo sia dovuto al fatto che il costo delle auto elettriche risulti particolarmente elevato per la maggior parte dei salari italiani, rivelandosi al momento un mezzo “ad appannaggio dei ricchi in Italia“.

Il nostro Paese, però, non può permettersi questo. È necessario bensì attuare una strategia che consenta a tutti di favorire il passaggio a un’economia green.