Dal 1 gennaio 2023 è aumentato il prezzo delle sigarette. Come previsto dalla Legge di bilancio, le accise sui tabacchi hanno subito un netto rincaro per via dell’impennata dell’inflazione. Con la conseguenza che il costo delle bionde è salito.

Per i fumatori e consumatori di tabacco il prezzo delle sigarette cresce mediamente del 10%. Nello specifico, però, i rincari possono essere anche più alti o più bassi a seconda del prodotto. Per il momento non subiscono rincari le sigarette elettroniche.

Di quanto aumenta il costo dei tabacchi

Nello specifico l’incremento del costo dei tabacchi è spalmato su tre anni, fino al 2025.

L’aumento oscillerà dai 15 ai 20 centesimi di euro l’anno. Secondo Assotabaccai, i rincari alla fine saranno di circa il 10%.

In dettaglio, a crescere è l’importo fisso per unità di prodotto. Si tratta di 28 euro per 1.000 sigarette a partire dallo scorso 1° gennaio 2023. Dal 2024 l’aumento sarà di 28,20 euro e dal 2025 passerà a 28,70 euro. L’aumento delle accise si ripercuote quindi anche sui consumi, con un rincaro del prezzo di circa 70 centesimi sul pacchetto standard da 20 sigarette.

Tutte le percentuali che se ne vanno in fumo

L’intervento fiscale sulle accise non riguarda solo le sigarette, ma anche i sigari, il tabacco da fiuto, da mastico, da pipa e da inalazione. Con la Legge di bilancio sono infine ridefinite le percentuali che indicano l’onere fiscale minimo per le sigarette:

  • per il 2023 è del 98,10 per cento;
  • per il 2024 del 98,50 per cento;
  • a partire dal 2025 del 98,60 per cento.

Tale percentuale comprende la componente fissa dell’aliquota, la seconda parte dell’aliquota di base e l’IVA sul prodotto.

Le sigarette elettroniche

Nella Legge di bilancio non è invece previsto alcun aumento per il costo del tabacco riscaldato e le sigarette elettroniche. E’ confermata dunque la linea relativa ai tabacchi da inalazione senza combustione. L’incremento della tassazione già previsto per il 2023 viene ripartito sul prossimo triennio, con l’accisa minima che sarà pari al 36,5% dal 1° gennaio 2023 (rispetto al 40% previsto in precedenza), al 38% dal 1° gennaio 2024, al 39,5% dal 1° gennaio 2025 e al 41% dal 1° gennaio 2026.

Riguardo alle sigarette elettroniche scende l’imposta di consumo. Dal 1 gennaio 2023 l’imposta di consumo scende al 15% (era al 25%), mentre dal 1 gennaio 2024 diminuisce del 10% (oggi è del 20%) l’accisa applicata sull’equivalente quantitativo di sigarette.

Questo riguarda però solo le sigarette elettroniche costituite da sostanze liquide, contenenti o meno nicotina. Sono escluse quelle autorizzate all’immissione in commercio come medicinali.