Il bonus Irpef, ex bonus Renzi sarà presente anche nelle buste paga 2022. Tuttavia non tutti avranno un incremento del bonus fiscale in busta paga.

Infatti, la Legge n°234/2021, Legge di bilancio 2022, ha cambiato le carte in tavola, rivedendo le regole di accesso al bonus Irpef. Potrebbe anche accadere che dopo avere ottenuto un aumento dello stipendio, il bonus sarò riconosciuto per un importo più basso o addirittura pari a zero.

Ecco come cambiano le regole di accesso al nuovo bonus Irpef e chi a dicembre 2022 potrebbe trovarsi costretto a restituire il bonus.

Il bonus Renzi. Le novità nell’ultima Legge di bilancio

Il trattamento integrativo o bonus Irpef (ex bonus Renzi), spetta ai contribuenti che non rientrano nella no tax area e con un reddito non superiore a 15.000 euro. Tuttavia,  il trattamento integrativo è comunque riconosciuto – se il reddito complessivo è superiore a 15.000 euro ma non a 28.000 euro, a condizione che la somma di determinate detrazioni (per carichi di famiglia, per reddito da lavoro dipendente e assimilati, per interessi passivi su prestiti o mutui contratti entro il 2021, per le rate relative alle spese sostenute fino al 31 dicembre 2021 riferite a spese sanitarie, interventi di recupero del patrimonio edilizio e di riqualificazione energetica degli edifici, nonché a detrazioni previste da altre disposizioni normative) sia di ammontare superiore all’imposta lorda dovuta all’Erario.

Attenzione, per i redditi complessivi  superiori a 15.000 euro ma non a 28.000 euro, il trattamento integrativo è riconosciuto per un ammontare, comunque non superiore a 1.200 euro. Ammontare che sarà determinato in misura pari alla differenza tra la somma delle detrazioni sopra elencate e l’imposta lorda.

Indicazioni operative ribadite dall’Agenzia delle entrate con la circolare n°4/E 2022.

Chi dovrà restituire il bonus nel 2022?

Il bonus è riconosciuto direttamente in busta paga. Attenzione, il fatto che sia riconosciuto in busta paga non significa che chi lo riceve abbia effettivamente diritto al bonus.

Infatti., la legittima spettanza del bonus è verificata solo in sede di conguaglio Irpef.

In base a quanto riportato nelle istruzioni di compilazione del 730/2022:

  • chi presta l’assistenza fiscale ricalcola l’ammontare del trattamento integrativo o dell’ulteriore detrazione tenendo conto di tutti i redditi dichiarati e le indica nel prospetto di liquidazione, mod. 730-3,
  • che rilascia al dichiarante dopo avere effettuato il calcolo delle imposte.

Dunque, possono venire a crearsi due distinte situazioni:

  • se il datore di lavoro non ha erogato, in tutto o in parte, le due agevolazioni, chi presta l’assistenza fiscale riconosce l’ammontare spettante nella dichiarazione dei redditi (le agevolazioni spettanti sono riconosciute nella dichiarazione anche se il datore di lavoro non riveste la qualifica di sostituto d’imposta);
  • se dal calcolo effettuato da chi presta l’assistenza fiscale, le agevolazioni risultano, in tutto o in parte, non spettanti, l’ammontare riconosciuto dal datore di lavoro in mancanza dei presupposti previsti, viene recuperato con la stessa dichiarazione.

In sede di dichiarazione dei redditi, è possibile verificare se è necessario restituire il bonus Irpef o meno.