A partire da marzo, l’assegno unico ha sostituito: il Premio alla nascita (Bonus mamma domani), l’Assegno di natalità (Bonus bebè), gli ANF e le detrazioni per i figli a carico al di sotto dei 21 anni. E’ ancora attivo il c.d bonus nido. Sono confermate le deduzioni e detrazioni Irpef per le spese sostenute per i figli a carico.

Detto ciò, la domanda per beneficiare dell’Assegno è annuale e riguarda le mensilità comprese nel periodo tra il mese di marzo dell’anno in cui è presentata la domanda e il mese di febbraio dell’anno successivo.

Ad oggi, vi sono molte domande presentate tempestivamente che però non risultano ancora esitate. Sulla pagina facebook Inps per le famiglie, l’Istituto di previdenza ha spiegato perchè alcune domande di assegno unico risultano bloccate.

Una di queste cause può essere l’Iban, in riferimento al quale, l’Inps suggerisce di verificare che sia correttamente intestato al richiedente e che la banca non lo abbia cambiato recentemente senza darne comunicazione.

Tuttavia i motivi possono essere anche altri. Come ad esempio la percezione del reddito di cittadinanza.

Ecco le indicazioni dell’Inps.

L’assegno unico e universale. Tempistica di presentazione delle domande e accrediti

L’assegno unico deve essere richiesto tramite apposita domanda.

In base alle indicazioni fornite dall’Inps, vedi FAQ presenti sul portale Inps:

  • per le domande presentate a gennaio e febbraio, i pagamenti sono stati erogati dalla seconda metà di marzo;
  • per quelle presentate dal 1° marzo in poi, il pagamento è effettuato alla fine del mese successivo a quello di presentazione della domanda.

La presentazione della domanda entro il 30 giugno 2022, permette di ottenere i pagamenti anche per le mensilità arretrate dal mese di marzo (data di entrata in vigore dell’assegno unico).

La domanda per beneficiare dell’Assegno è annuale e riguarda le mensilità comprese nel periodo tra il mese di marzo dell’anno in cui è presentata la domanda e il mese di febbraio dell’anno successivo.

Dunque i mesi coperti sono 10+2.

Domande ancora senza esito. I possibili motivi

Molte domande risultano ancora non esitate. Nel senso che l’Inps li considera ancora in lavorazione.

Sulla pagina facebook Inps per le famiglie, l’Istituto di previdenza ha spiegato perchè alcune domande di assegno unico risultano bloccate.

Ebbene, in base alle indicazioni ufficiali presenti su Facebook:

  • le domande ancora non esitate sono in lavorazione perché presentano alcune anomalie da verificare;
  • le più frequenti riguardano l’iban (verificare che sia correttamente intestato al richiedente e che la banca non lo abbia cambiato recentemente senza darne comunicazione),
  • presenza di rdc nel nucleo familiare del bambino (anche dell’altro genitore) oppure,
  • nel caso di cittadini stranieri, verifica della cittadinanza e/o del permesso di soggiorno.

Dunque, questi sono i principi motivi che possono comportare il blocco all’erogazione dell’assegno unico.

Si ricorda che i percettori di Rdc, nel rispetto di tutte le condizioni di legge, ricevono l’assegno unico in automatico. Senza che sia necessario presentare domanda.