“Tutti abbiamo perso qualcosa o qualcuno. Un amore, una battaglia, una speranza, o semplicemente un soffio di vento, una manciata di stelle nella mano, il riflesso di uno sguardo sul vetro“, afferma Fabrizio Caramagna. Nel corso della vita capita a tutti, prima o poi, di dover fare i conti con la perdita di qualcosa o qualcuno a cui si tiene tanto. Delle situazioni indubbiamente poco piacevoli che segnano ognuno di noi. In ogni caso l’importante è non abbattersi. Bisogna invece accettare il corso delle cose e impegnarsi a trovare una soluzione.

Solo in questo modo è possibile voltare pagina e volgere uno sguardo positivo al futuro. Lo sanno bene i tanti percettori del reddito di cittadinanza che a breve dovranno dire addio a questo importante sostegno economico. Ma non solo, oltre al sussidio targato Movimento 5 Stelle, è a rischio anche l’assegno unico universale per figli a carico. Evitare quest’ultima batosta, però, è possibile. Ecco come fare.

Assegno unico, nuova domanda per chi ha perso il reddito di cittadinanza

I nuclei famigliari con minori potranno continuare a beneficiare del reddito di cittadinanza fino a dicembre 2023. Entro l’anno in corso, però, dovranno presentare richiesta per l’assegno unico universale per figli a carico, onde evitare di perdere tale misura con l’arrivo del 2024. Devono presentare richiesta dell’assegno unico entro luglio 2023, invece, i nuclei famigliari che devono dire addio al reddito di cittadinanza dopo sette mesi.

Ovvero si tratta delle famiglie in cui non sono presenti minori, ma che hanno un Isee basso e figli a carico fino a 21 anni. A tal proposito, come si evince dal messaggio numero 2632 del 12 luglio 2023 dell’Inps, le famiglie che hanno diritto all’erogazione dell’assegno unico:

“anche dopo la scadenza delle sette mensilità del Reddito di cittadinanza, come individuata dal novellato comma 313, dovranno presentare autonoma domanda per il riconoscimento del medesimo assegno entro l’ultimo giorno del mese di competenza del Reddito di cittadinanza. La domanda di AUU dovrà essere presentata anche nelle ipotesi di sospensione del Reddito di cittadinanza previste dall’articolo 13, comma 5, del decreto-legge n. 48/2023, in attesa della eventuale comunicazione della presa in carico dei soggetti non attivabili al lavoro entro il termine del 31 ottobre 2023″.

Assegno di inclusione e Supporto per la formazione e il lavoro compatibili con l’assegno unico

Nonostante l’imminente addio al reddito di cittadinanza, quindi, i percettori del sussidio targato Movimento 5 Stelle potranno continuare a beneficiare dell’assegno unico.

Quest’ultimo, d’altronde, non è uno strumento di integrazione o sostegno al reddito per disoccupati. Ne consegue che risulta compatibile anche con le nuove misure che prenderanno il posto del reddito di cittadinanza, ovvero l’assegno di inclusione e il Supporto per la formazione e il lavoro.

Il primo verrà erogato a partire da gennaio 2024 a favore delle famiglie con un disabile, un minorenne o persona con un’età superiore a 60 anni. Il tutto patto di registrare un Isee inferiore a 9.360 euro e reddito familiare inferiore a sei mila euro. Il Supporto per la formazione e il lavoro, invece, verrà corrisposto da settembre 2023 a favore dei soggetti che perderanno il reddito di cittadinanza, dopo sette mesi, nell’anno in corso. Per beneficiare di tale misura è necessario avere un Isee non superiore a sei mila euro e prendere parte ad un corso di formazione.