L’assegno di invalidità riconosciuto dall’Inps ai soggetti ritenuti invalidi civili spesso non è definitivo. L’erogazione dell’indennità economica per i beneficiari con grado di invalidità parziale è soggetta a verifiche sanitarie periodiche.

Il procedimento di revisione dello stato invalidante e quindi del grado di invalidità parziale avviene periodicamente. Questo per contrastare il fenomeno dei falsi invalidi che percepiscono indebitamente l’assegno di invalidità dal Inps

Invalidità civile e revisione

Per coloro che sono stati riconosciuti invalidi civili con percentuale compresa fra il 74 e il 99 per cento, la revisione è quasi sempre prevista.

L’Inps sottopone a visite periodiche di uno, due o tre anni gli invalidi e l’assegno di invalidità sospeso o eliminato. A stabilirne la cadenza è la Commissione Medica Legale che, in base alle patologie e agli elementi invalidanti, dispone i controlli.

L’Inps, tuttavia, ha facoltà di disporre anche verifiche straordinarie (e quindi a prescindere dalla data di revisione). Accertamenti atti a contrastare la piaga dei falsi invalidi e quindi a cancellare l’assegno di invalidità indebitamente pagato. Pertanto, anche coloro che non sono soggetti a visita di revisione, dovranno sottoporsi a verifiche straordinarie qualora l’Inps inoltri la lettera di convocazione a visita.

In ogni caso, la visita per la verifica straordinaria non può sostituire la visita di revisione. Anche se entrambe cadono a distanza di poco tempo l’una dall’altra. Per ciò andranno effettuate entrambe le visite.

La verifica del medico legale

Ma in cosa consiste la visita di revisione? Si tratta di una visita medica legale finalizzata ad accertare la permanenza dei requisiti sanitari per continuare a fruire dell’assegno di invalidità erogato dal Inps. La visita di revisione può essere disposta, sia per quanto attiene l’invalidità civile e quindi la percentuale attribuita, sia per i benefici derivanti dal riconoscimento del handicap (Legge 104 del 1992).

Normalmente la visita di revisione sanitaria può essere disposta dal Inps quando il soggetto è in età evolutiva. Ma anche quando c’è una diagnosi provvisoria, cioè quando la commissione medica ritenga che la vi siano possibilità di miglioramento delle condizioni di salute. Ai minorenni e soprattutto ai bambini, raramente è riconosciuta un’invalidità permanente. Solitamente è disposta una data di scadenza che può arrivare fino 5 anni, anche in presenza di patologie irreversibili.

Per i maggiorenni, le viste di revisione sono disposte quando la patologia o menomazione sono suscettibili di modificazione nel tempo. Ad eccezione delle patologie progressive o croniche per le quali è indicata sul verbale una data precisa di scadenza.

Sospensione assegno di invalidità

Posto che gli invalidi riconosciuti tali conservano i benefici previsti dalla legge fino a visita di revisione, vediamo come funziona la convocazione. L’iter di verifica è pianificato, come detto, dall’Inps a cadenza periodica fino a quando diventa definitivo dopo il terzo controllo.

La convocazione a visita di revisione, laddove è prevista la rivedibilità, è di competenza dell’Inps che inoltra a mezzo posta raccomandata apposita comunicazione. La lettera indica luogo, data e ora di presentazione.

Contestualmente l’Inps sospende l’erogazione dell’assegno di invalidità in attesa dell’esito della visita. Novità questa contenuta in una recente circolare atta a tutelare l’Inps da eventuali erogazioni indebite a soggetti che potrebbero non avere più diritto alle prestazioni economiche.

Quindi, l’assegno di invalidità è sospeso a partire dal mese in cui cade la data di revisione, come indicato sul verbale e da comunicazione inoltrata all’interessato. Qualora la persona interessata non si presentasse a visita, non ricevesse la comunicazione o concordasse con l’Inps una data diversa da quella stabilita, l’assegno resterebbe comunque sospeso.

Solo dopo l’esito dell’accertamento sanitario, se positivo, l’Inps riprenderà i pagamenti corrispondendo anche gli arretrati.