Novità dall’INPS sull’Assegno di Inclusione. L’Istituto ha rilasciato un nuovo servizio denominato “Validazione delle certificazioni Adi”. Si trova sul portale istituzionale dell’Istituto ed è rivolto alle strutture ASL che come vedremo diventano fondamentali per l’Assegno di Inclusione di molte famiglie.

Questa novità dovrebbe dare una scossa alle tante domanda che i richiedenti trovano ancora in stato di attesa sul sito dell’Istituto. Tra l’altro, il servizio è stato accompagnato da un nuovo messaggio, il 623 del 10 febbraio scorso, dove c’è anche una grande novità favorevole a chi è in attesa di esito con pratica bloccata alla dicitura “acquisita”.

“Buongiorno, sono uno dei tanti che ha chiesto l’assegno di inclusione. L’ho fatto il 20 gennaio scorso e mi sono pure iscritto al SIISL. Ho l’ISEE già rinnovato e in famiglia siamo io e mia moglie, entrambi di 62 anni e mio figlio, di 40 anni, che ha seri problemi a tal punto che lo hanno in carico i servizi sociali. Non capisco perché ho ancora la mia domanda allo stato di acquisita e basta. Credevo di finire nei pagamenti del 15 febbraio, come tutti spiegano per chi ha fatto la domanda entro la fine di gennaio. Ma credo che non si farà più in tempo. Avete notizie circa le domande in queste condizioni?”

Assegno di Inclusione in attesa? Tutto risolto, ecco la novità dell’INPS per quanti aspettano l’esito

Per le domande in attesa di esito da parte dell’INPS le motivazioni possono essere tante e sicuramente cambiano da caso a caso. Una delle motivazioni più probabili però è quella che adesso l’INPS potrebbe aver risolto con il servizio appena messo a disposizione della ASL e dei Servizi Sociali Comunali e non. Si tratta di quelle strutture che avendo preso in carico i potenziali beneficiari dell’Assegno di Inclusione, sono tirati in ballo nelle domande dagli stessi richiedenti.

Il servizio è pronto per le ASL

Come tutti sanno l’Assegno di Inclusione è destinato a famiglie con all’interno over 60, minorenni, invalidi o affetti da patologie che li portano ad essere presi in carico dai servizi sociali e dalle ASL (malattie mentali, dipendenze da alcol, gioco o droghe e così via). Inoltre l’Assegno di Inclusione è calcolato come importi, solo ed esclusivamente sui soggetti che rientrano in una delle 4 categorie prima citate.

Nella domanda, il richiedente deve indicare, tra le altre cose, se ci sono soggetti presi in carico dai servizi sociali o sanitari. Deve indicare il nominativo di questo soggetto e pure la struttura che lo ha preso in carico.

L’INPS ricevuta questa domanda, con questi dati, chiede alle ASL o ai servizi sociali la conferma di quanto dichiarato dal richiedente. E per fare in modo che questo passaggio venga velocizzato, ecco che ha appena rilasciato il servizio. Che per l’appunto riguarda le ASL che hanno rilasciato le relative certificazioni indicate dallo stesso richiedente nella domanda di Assegno di Inclusione.

Il messaggio dell’INPS, dentro anche il silenzio assenso

In pratica, via libera all’applicativo tramite il quale l’amministrazione pubblica competente può validare la dichiarazione relativa alle condizioni di svantaggio dei soggetti appartenenti al nucleo familiare del richiedente. Ma c’è una aggiunta molto importante. Come si legge nel messaggio n° 623 del 10 febbraio 2024, l’INPS sottolinea come nel caso in cui l’amministrazione interessata non si pronunci nei sessanta giorni, la richiesta passa in esito positivo per silenzio assenso.

Tradotto in termini pratici, se l’INPS o le ASL o i servizi sociali non si pronunciano per tempo, decorsi 60 giorni dalla domanda, questa diventa automaticamente approvata per il richiedente.